Il festival “Culture a confronto” svoltosi nei giorni scorsi a Tropea ha offerto la straordinaria opportunità di far avvicinare mondi apparentemente lontani attraverso la condivisione e la forza universale delle emozioni e dei sentimenti mirando a riscoprire i valori autentici dell’accoglienza dell’integrazione. Al festival mondiale della cultura popolare sono andati in scena diversi gruppi folkloristici più rappresentativi delle diverse culture internazionali grazie al progetto ideato da Andrea Addolorato, direttore artistico del festival e presidente dell’associazione che dà il nome al festival, con la conduzione curata da Domenico Gareri per una produzione televisiva targata “Life communication” che godrà di una diffusione mediatica internazionale. La rassegna ha visto insieme il mondo delle istituzioni locali – con l’amministrazione comunale di Tropea guidata dal sindaco Giuseppe Rodolico - e della chiesa lanciare un messaggio volto a superare le barriere culturali, spesso legate alla paura e alla scarsa conoscenza dell’altro, sottolineando l’esigenza di rispondere in maniera adeguata al profondo cambiamento del mondo delle migrazioni e di sostenere l’opera di evangelizzazione e cura pastorale delle migliaia di persone che giungono ogni giorno sulle nostre coste. Nel corso della serata mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea è salito sul palco per consegnare il premio “Culture a confronto”, realizzato dal maestro orafo calabrese Michele Affidato, al giornalista del Tg2, Valerio Cataldi per aver saputo raccontare in presa diretta la realtà del Centro di prima accoglienza a Lampedusa denunciando le drammatiche condizioni in cui vivono i migranti approdati sulle nostre coste. In un ideale abbraccio con il territorio, mons. Renzo ha evidenziato come “Culture a confronto” abbia saputo offrire un concreto esempio a sostegno dell’integrazione e del dialogo interculturale coinvolgendo in maniera diretta le diverse comunità che ogni giorno sono parte integrante della Chiesa. La manifestazione ha, quindi, contribuito ad accendere i riflettori sulla Calabria come autentico punto di riferimento del turismo culturale da cui parte oggi un messaggio positivo ribaltando l’immagine spesso distorta di un territorio le cui potenzialità meritano di essere valorizzate e conosciute.