La consigliera regionale di Forza Italia esalta competenze e professionalità dei lavoratori a sostegno dell'intenzione del presidente Occhiuto di ottimizzare le risorse esistenti
Tutti gli articoli di Note stampa
PHOTO
«Condivido e apprezzo le strategie e le modalità con cui il presidente Occhiuto sta affrontando alcuni dei punti fondamentali del programma di governo. L’approccio sistematico e la visione prospettica utilizzati in tema di finanziamenti comunitari, e nello specifico per quelli veicolati attraverso il Pnrr, hanno trovato concretezza nell’idea di ampliare la mission di Fincalabra».
Lo scrive in una nota la consigliera regionale Fi Katya Gentile aggiungendo: «Questo organismo in house della Regione Calabria, di cui l’ente già si avvale per l’attuazione delle politiche di sviluppo economico, potrà rappresentare certamente un centro nevralgico e di riferimento anche in ambito di progettazione, a cui tutti i comuni calabresi potranno appoggiarsi per sfruttare al meglio e in modo adeguato le possibilità offerte dal Pnrr. L’idea di fondo del presidente di utilizzare e ottimizzare le strutture regionali già esistenti – sottolinea - potrebbe essere ulteriormente valorizzata attraverso l’impiego del capitale umano qualificato del precariato calabrese».
Pertanto, «in questo specifico contesto penso ai lavoratori della legge regionale 12/2014. Infatti, all’interno di questo bacino vi sono competenze e professionalità, acquisite anche all’interno delle strutture regionali, che certamente potrebbero ritornare utili in ambito di progettazione e rendicontazione sui finanziamenti previsti dal Pnrr. Considerando i tempi ristrettissimi da rispettare e gli ambiziosi obiettivi da raggiungere, - evidenzia Gentile - ritengo che la proposta di inserimento di queste risorse umane, grazie anche all’affiancamento delle professionalità già presenti in Fincalabra, possa rappresentare un tassello funzionale a quello che è il macro-progetto che il nostro Governatore sta portando avanti. Reputo, quindi, che sia possibile trovare soluzioni idonee per il precariato calabrese, che rispettino la dignità dei lavoratori e che, contemporaneamente, possano essere un valore aggiunto per la nostra regione».