«Sono 18 i dipendenti addetti all’impianto di Alli (Catanzaro) per i quali è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo, quindi in direzione opposta rispetto alle rassicurazioni che questi padri di famiglia avevano ricevuto pochi giorni addietro». Lo scrive il consigliere regionale Antonello Talerico intervenuto con una nota stampa.

In particolare, il politico sottolinea: «A questo punto occorre individuare di chi siano le responsabilità e come poter ancora rimediare. Possiamo affermareche il licenziamento dei dipendenti è fatto imputabile principalmente ad Arrical e, quindi alla cattiva gestione dell’impianto, per come meglio spiegheremo di seguito. Difatti, per motivi che non sono ancora chiari, da circa sei mesi presso l’impianto di Alli si sta preferendo smaltire gli rsu (rifiuti solidi urbani) e ancora prima i rifiuti indifferenziati, presso impianti privati, anziché nel circuito pubblico, visto che l’impianto di Alli è Regionale e, diventerà a lavori ultimati uno dei più importanti della Calabria».

Talarico ricostruisce la vicenda: «Alliscarl subentrata nell’appalto il 9 giugno 2020 dapprima ha chiuso la linea della selezione della plastica (per asserita difficoltà nello smaltimento del materiale plastico), senza mai aver iniziato la costruzione del nuovo impianto, dipoi si è proseguito con la chiusura della linea di selezione dell'organico, che in definitiva determinato condizioni di esubero degli spazi per l’eccesso accantonamento dei rifiuti che di fatto hanno bloccato le attività dell’impianto. Del resto, la parte datoriale ha precisato in occasione della riunione del 26 maggio 2023 che le attività prestate sono svolte – e possono essere prestate – solo in favore della Autorità regionale idrica e per i rifiuti della Regione Calabria (Arrical)».

Pertanto, «il datore di lavoro ha sostanzialmente affermato che Arrical non ha adottato alcun atto amministrativo che le consentisse di riprendere l’attività gestionale, cosi di fatto bloccando l’impianto. Arrical non ha ritenuto di partecipare neanche agli incontri con le organizzazioni sindacali, impegnandosi a garantire conferimenti per rsu per circa 110 tonnellate, quantità ritenuta da parte del datore di lavoro del tutto insufficiente per poter continuare a mantenere attivo l’impianto (era stata evidenziata la necessità di ricevere almeno 130 tonnellate di rifiuti rsu al giorno)».

A tal proposito, «il datore di lavoro preso atto dell’atteggiamento sostanzialmente poco collaborativo da parte di Arrical, la quale non solo non ha sottoscritto alcun atto di impegno per come richiesto dal datore di lavoro per mantenere attivo l’impianto, ma altresì omesso ogni impegno ed indicazione per lo smaltimento degli scarti dei rifiuti presenti – e che saranno presenti - e con riferimento alla garanzia della copertura dei costi fissi in caso di mancato conferimento non ha inteso adottare alcun atto amministrativo  o manifestare alcuna decisione».

«In conclusione – chiosa Talerico- la sospensione della procedura di licenziamento collettivo dei 18 lavoratori dipende dalla scarsa collaborazione da parte di Arrical che ha disatteso ogni richiesta formulata dal datore di lavoro per supportare i costi gestionali e la logistica dell’impianto obsoleto di Alli, così bloccando ogni attività dell’impianto ove non vengono più conferiti rifiuti, determinando la necessità esclusivamente dei lavoratori adibiti alla sola manutenzione del sito. A tal proposito ho comunicato all’assessore regionale all’Ambiente Marcello Minenna i termini di tale incresciosa vicenda, ciò al fine di invitare il commissario straordinario di Arrical, Bruno Gualtieri, ad adottare celermente gli atti amministrativi necessari per impedire il licenziamento dei 18 lavoratori. Sono certo che avremo tempestivo riscontro».