Il segretario Dem calabrese Nicola Irto: «Riportare la discussione in Consiglio regionale che, fin qui, è stato esautorato e privato delle sue funzioni»
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Pnrr e Pon salute, un’opportunità di vera riforma sanitaria per la Calabria. Questo il tema del dibattito che è andato in diretta facebook sulla pagina del Pd Calabria e organizzato dal Responsabile Sanità per il Mezzogiorno del partito, Carlo Guccione, di concerto con la federazione regionale ed il segretario Nicola Irto. Le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee e nazionali sono cospicue e la sfida, adesso, è quella di mettere a sistema una programmazione integrata che coinvolga l’intero Mezzogiorno ed offra servizi di qualità, personale specializzato e numericamente adeguato, e strutture moderne ed attrezzate.
Oltre a Carlo Guccione e Nicola Irto, hanno partecipato al dibattito anche la consigliera regionale e medico, Amalia Bruni, il segretario regionale della funzione pubblica Cgil medici, Francesco Masotti, il portavoce di Comunità competente e medico, Rubens Curia, il presidente dell’Ordine degli infermieri di Cosenza, Fausto Sposato e il medico pediatra Franco Mammì.
Il segretario Nicola Irto, introducendo i lavori, ha evidenziato «la necessità di riportare la discussione sulla sanità in Consiglio regionale che, fin qui, è stato esautorato e privato delle sue funzioni. Adesso serve un cambio di marcia considerando che la situazione è molto diversa rispetto a quella delineata dai decreti Calabria, che esiste un presidente di Regione anche Commissario ad acta e che possiamo finalmente iniziare a dibattere di una riforma complessiva e strutturale della sanità. Non ci si può più limitare a denunciare le cose che non vanno, ma va messa in campo una proposta concreta. Il Pnrr e il Pon sono due strumenti di fondamentale importanza. Il Pd darà il suo contributo e da oggi proseguirà il dibattito anche utilizzando le agorà democratiche».
L’ex candidata alla presidenza Amalia Bruni si è espressa cosi: «il contesto in cui ci troviamo a vivere è difficilissimo e non è soltanto calabrese. La pandemia lo ha aggravato ancora di più e ha fatto vedere quanto fosse sbagliato affrontare il tema soltanto dal punto di vista economico. Si è capito in maniera chiara l’importanza della medicina di prossimità, dell’importanza di lavorare in rete e della telemedicina. Adesso è fondamentale programmare il lavoro da fare in Consiglio regionale, con tutte le forze politiche, perché è il tempo di un cambiamento che deve coinvolgere anche la collettività per avviare una vera e propria ribellione davanti a uno stato di fatto che non ci può stare più bene».
A concludere i lavori, dopo un ampio dibattito, è stato il Responsabile Sanità per il Mezzogiorno del Pd Carlo Guccione: «Siamo davanti alla madre di tutte le battaglie e il Pd si è messo in cammino. La riunione di oggi non è estemporanea, ma si inserisce in un’iniziativa concreta che sarà quotidiana. Pnrr e Pon salute aprono la fase di una riforma della sanità in Calabria. E’ un’opportunità che offre l’Europa e che può capovolgere il sistema sanitario calabrese e italiano, considerando che, per la prima volta, si utilizzano i fondi comunitari per la sanità. I 625 milioni erogati all’Italia del Sud sono un segno forte per il cambiamento che è necessario. Per una riforma concreta ed efficace serve avviare un tavolo permanente con i rappresentanti del Consiglio regionale, dei sindacati, delle professioni del mondo sanitario, per evitare di assistere ad un nuovo fallimento. E poi si deve avviare una discussione sul deficit. L’enorme debito sanitario ancora esistente, la Calabria è l’unica in piano di rientro, preoccupa e va valutato se la situazione è affrontabile con un commissariamento, seppure rafforzato. Dovremmo porre una questione nazionale per capire se la sanità regionale può ritornare, finalmente, in mano ai calabresi».