Per molti calabresi sarà una novità sapere che il parroco di Padre Pio, Don Salvatore Pannullo, insegnò nel Seminario diocesano di Catanzaro, dove fu anche padre spirituale, tra il 1883 e il 1901, sotto l’episcopato del vescovo Bernardino De Riso. Una presenza molto significativa nel pensare che la figura di San Pio da Pietrelcina è segnata profondamente dal suo parroco, figura recentemente rivalutata con una pubblicazione dal giornalista vaticanista Raffaele Iaria, di origini calabresi. La notizia è contenuta in una nota stampa a firma di Giovanni Scarpino.

Il libro Zi' Tore

Originale il titolo del volume «Zi’ Tore. Il “parroco” di Padre Pio, don Salvatore Pannullo», (Tau editrice), con la prefazione di mons. Felice Acrocca, arcivescovo di Benevento, la presentazione del sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone, e la postfazione di Fra Daniele Moffa. Ad arricchire l’opera anche un saggio dello storico Marco Roncalli e le schede di Domenico Caruso.

Padre Pio e i primi passi vocazionali

“Zi’ Tore” (zio Salvatore) è l’appellativo d’affetto che gli abitanti di Pietrelcina avevano verso il loro concittadino Don Salvatore Pannullo, nato il 7 gennaio 1849, da Giuseppe Gregorio, di “professione ferraro”, e Angela Maria Cardone. Don Salvatore si formò nel seminario diocesano di Benevento e fu ordinato presbitero nel 1862, a 23 anni. Studiò molto, conseguendo anche la laurea in “Belle lettere”.

Tra i suoi chierichetti, don Salvatore vide crescere e maturare il piccolo Francesco Forgione. Ne accompagnò i suoi primi passi vocazionali verso la vita monastica nei Frati Minori Cappuccini. Lo sostenne sino al ministero sacerdotale nella preparazione teologica e liturgica. In assenza del papà Grazio, emigrato, il 10 agosto del 1910 lo accompagnò assieme alla mamma Maria Giuseppa a Benevento per ricevere l’ordinazione sacerdotale.

Per problemi di salute Padre Pio rimase per alcuni anni nella sua Pietrelcina, condividendo con don Salvatore gli impegni pastorali. Tra il giovane cappuccino e don Salvatore si alimenterà ancor di più un dialogo spirituale e di stima che durerà per sempre, anche per corrispondenza, divenendo un “testimone privilegiato” degli eventi straordinari della vita del frate.

Il legame tra don Pannullo e il futuro Santo

Fu don Pannullo a saper per primo, direttamente da Padre Pio, delle stimmate che ebbe sotto un olmo nella zona di Piana Romana, dopo un mese dalla sua ordinazione sacerdotale, il 7 settembre del 1910. Consolerà la sua sofferenza nel ritenersi indegno di portare sul suo corpo gli stessi segni di Cristo. Accoglierà con fede le confessioni di Padre Pio, partecipando a un disegno divino sino al 1928, quando morirà quasi cieco all’età di 79 anni.

A Catanzaro, in tempi non del tutto facili per miseria e povertà, don Salvatore Pannullo lavorò molto per la formazione dei giovani. Tra i suoi 75 allievi seminaristi ebbe sicuramente anche il futuro don Antonio Caruso di Gasperina, dichiarato Venerabile da Papa Francesco nel maggio del 2020.