«Prendo atto della dichiarazione del senatore Antonio de Poli a favore del candidato Donato e al tempo stesso del fatto che lui (De Poli) ha preferito una non linea politica alla mia persona e alla mia proposta di lista competitiva e di caratterizzazione identitaria, cioè di un centrodestra vero, oltre che orgogliosamente rappresentato da una personalità che proveniva dalle nostre fila di schieramento». Così in una nota Vincenzo Speziali, commissario Udc di Catanzaro, dopo l'annuncio del presidente nazionale del partito circa il sostegno elettorale dello Scudocrociato al candidato sindaco Valerio Donato. Una scelta di campo che non piace a Speziali, il quale proprio ieri aveva lanciato un ultimatum al suo partito chiedendo che venisse ufficialmente accreditata la sua linea anti-Donato. Ora invece, tramite una nota, annuncia le sue dimissioni

«Avevo persino predisposto in raccordo con l'onorevole Cesa che ringrazio - spiega Speziali -, le liste per il Comune di Catanzaro, a fronte di mille solleciti che ho inviato al segretario provinciale Giovanni Merante (a me sempre ostile e con me sempre insolente e di cui conservo traccia), eppure, in zona Cesarini si sono tutti coalizzati (i pesi nulli!) contro di me, poiché non sopportavano il sottoscritto, in quanto incarno la politica e non altro. I mondi di comune ispirazione e del collateralismo democristiano mi sono testimoni, ed hanno più volte informato e confermato all'On.le Cesa (per la verità non solo ma lui!) impegno e fiducia nei miei confronti, ma purtroppo il mio amico segretario nazionale del partito (di cui sono e rimango amico), non è stato in grado di garantirmi un efficace, proficuo e sereno lavoro - pur avendoci provato - perché figuranti autoctoni (dell'Udc) in Calabria - senza voti, né consenso - hanno sollevato obiezioni speciose e capziose».

«Io sono un uomo libero - aggiunge -, che alla politica ha dato e darà, senza nulla chiedere (differentemente a qualcuno che dimostrerò nelle sedi giudiziarie e a fronte di chat, al quale ho preannunciato il tutto per messaggio e che anche Cesa sa perfettamente), anzi continuerò a farla, la politica, con ancora maggiore passione e linearità rispettando la mia formazione e i miei valori formativi. Avevo detto che se non avessi avuto un riscontro in merito a linearità, legalità, appartenenza e coerenza, avrei rassegnato le mie dimissioni e così farò, poiché l'On.le Cesa - con garbo e dolore - mi ha notificato che sono gli altri a chiedere 'la mia testa'. Poiché non sono un trasformista in cerca di candidatura, né un parruccone (se per questo nemmeno un barbone, ovviamente non inteso solo nel senso di accattone, bensì di parimenti in viso), non voglio mettere in imbarazzo un amico come Cesa (il quale dopo di altri suoi amici storici, si vede privare pure della mia persona in suo ausilio e in supporto al Partito), perciò ne prendo atto, andando via, confermando che la città mi è testimone degli sforzi morali (e politici) disinteressati che ho compiuto».

E ancora: «Per di più li ho compiuto da solo e abbandonato da coloro i quali rivestono cariche nell'Udc, ma che non hanno contenuto alcuno, assicurando tutti che io parlo e continuerò a parlare, supportato da concettualità.
Se faranno una lista, non sarà di pertinenza a Cesa, ma non so a chi e poco me ne importa, eppure noto (come ho rappresentato agli organi preposti di legalità, più volte ed in ultimis nella giornata del 27 aprile) come ogni volta che ho posto problemi di opportunità politica, di difficoltà ne ho avute, già dalle scorse regionali:meglio così, non desidero compagni di viaggio disistimabili e disistimati, ma ben altri, come l'Avv. Antonello Talerico, a cui rinnovo amicizia e supporto. Il mio proseguio, sarà pubblico e alla luce del sole, poiché si può perdere,se uno fa politica ed io la faccio, ma non la dignità, soprattutto se a sconfiggerti (e al momento lo sono stato e non lo nego) sono persone che dignità non hanno. L'ho già detto e lo ripeto: ho combattuto la buona battaglia, ho terminato (per il momento!!! Lo si ricordi!) la corsa e ho conservato la fede. Il resto, è un rinnovato impegno ai miei principi e alle persone, poiché ogni persona è un universo (Aldo Moro)».