«Sono fermamente e convintamente iscritto e militante del Partito democratico che è da sempre, e sempre di più, la mia casa ma sono altrettanto convinto che, proprio per rafforzare il pd e cercare di porre un argine a questo disastroso governo di centro-destra, bisogna intensificare gli sforzi di dialogo per la realizzazione del cosiddetto campo largo».
Con questo passaggio in una più articolata riflessione, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Iacucci, si tira fuori dalle voci di corridoio che lo volevano spettatore interessato di alcune iniziative politiche, tanto da far pensare ad un periodo di riflessione dello stesso consigliere dem a Palazzo Campanella. 

«Ci tengo a precisare che partecipo sempre volentieri e con rispetto alle iniziative di altri movimenti politici. Avevo preso parte anche al convegno con l’On. Mara Carfagna, su invito di un collega stimato e amico di lungo corso come Giuseppe Graziano. La nascita e il radicamento di un nuovo movimento politico sul nostro territorio – scrive Iacucci - è sempre sinonimo di democraticità e suscita il mio interesse. Soprattutto quando si affrontano argomenti importanti, come per esempio l’autonomia differenziata, come avvenuto nella recente iniziativa di Reggio Calabria, è doveroso partecipare e ascoltare anche posizioni di altri soggetti politici che possono contribuire a costruire posizioni e piattaforme unitarie. Significa, inoltre, avere rispetto per gli interlocutori politici del nostro territorio e non solo. Di certo non significa voler cambiare casacca».  

Insomma, a quanto pare e traspare, Iacucci, parafrasando una celebre frase del film Blues Brothers, era in missione per conto del partito.
«Una pretesa autosufficienza del Pd non porta da nessuna parte – argomenta il vicepresidente del Consiglio regionale -. Per rappresentare una seria alternativa con l’ambizione di diventare maggioranza c’è bisogno di tutte le forze all’opposizione, dai cinque stelle ad Azione, dalla sinistra italiana agli ambientalisti e alle associazioni. Anche con Italia Viva occorre dialogare sebbene sia un rapporto più complicato da costruire abbiamo il dovere di provarci ed impegnarci in tal senso».
Il Pd per Iacucci «può e deve» guidare questo dialogo come principale partito dell’opposizione e recuperare un rapporto positivo con la propria base, con la società, con i territori.
«Il mio impegno – continua - va in questo senso: rendere il Partito democratico più competitivo in vista di importanti tornate elettorali e per essere una vera alternativa, credibile e vincente, occorre costruire ponti non muri soprattutto se il terreno di incontro è su temi cruciali: il lavoro, i diritti, il mezzogiorno, la crescita».  
Per quanto riguarda, invece, gli equilibri in consiglio regionale. Per Iacucci è scontato affermare che «io sono stato eletto e resto, con convinzione, all’opposizione di questa giunta regionale che si sta rivelando fallimentare e autoreferenziale. D’altra parte, questo è il mandato che mi hanno conferito gli elettori barrando il simbolo del partito democratico ma anche perché la mia storia personale e politica, le mie convinzioni e i miei ideali non mi consentirebbero altrimenti».