Le sigle Sim carabinieri, Usic, Psc Assieme e Siul CC si dicono consapevoli delle difficoltà ma anche convinti della sinergia istituzionale che migliorato le condizioni dei militari
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«Rassicuriamo tutti gli attori della nostra istituzione che mai useremo comunicati stampa ad personam o contro personam, sottoponendole in taluni casi alla gogna mediatica senza diritto di replica». Lo si legge in una nota diffusa dalle segreterie regionali calabresi del Sim carabinieri, Usic, Psc Assieme e Siul cc che, a nome di più della metà dei carabinieri di Calabria e dell’80% di quelli sindacalizzati, con questa nota vogliono confermare la piena convinzione che fare sindacato sia un mestiere difficile, pieno di responsabilità e che richiede competenza, professionalità ed equilibrio.
«Mai descriveremo i nostri fratelli d’arma che, tra l’altro - si legge -, prestano servizio in una regione difficile e che combattono la più grande organizzazione mafiosa, come soggetti facilmente suggestionabili, portati di qua e di la come fossero manovrabili a proprio piacimento. Mai riporteremo segnalazioni non verificate usando allusioni, ipotesi, mistificando maldicenze per soddisfare semplici manie di protagonismo. Ci pregiamo, invece, di essere ritenuti interlocutori credibili delle gerarchie, con cui si affrontano questioni in modo obiettivo e senza interessi di parte».
«Ancor più crediamo di essere credibili in questo momento storico, grazie ad una fattiva collaborazione ed un dialogo costruttivo con l’attuale scala gerarchica, che sta ponendo in essere un’intensa attività di rinnovamento e modernizzazione tale da far reputare l’Arma di Calabria, da tutte le Istituzioni, un’eccellenza e punto di riferimento e di ispirazione del Comando Generale. L’azione dell’attuale scala gerarchica ha oggettivamente migliorato le condizioni di vita dei Carabinieri Calabresi e delle loro famiglie mediante l’acquisizione e miglioramento delle sedi dell’Arma in tutta la regione, come dimostrano le iniziative intraprese per le sedi di Crotone, Africo, Villa San Giovanni ed altre».
«Inoltre - prosegue la nota -, è indubbio la grande sinergia che si è creata tra l’Arma calabrese e le altre Istituzioni regionali con l’obiettivo di migliorare la condizione dei carabinieri e cercare di rendere più serena ed agevole la loro permanenza in Calabria, specie in quei territori più difficili e che non hanno tanti servizi da offrire. Anche per questo sempre più spesso giungono a prestare servizio i migliori dirigenti dell’Arma, trovando un contesto lavorativo ideale per migliorare il loro bagaglio professionale».
«Tutto questo può avvenire soprattutto grazie ad una grande professionalità e dedizione dei colleghi del Comando Legione Carabinieri Calabria, che conseguono risultati eccellenti nonostante un’inadeguata forza organica e una penalizzazione economica, rispetto ai colleghi di tutte le altre articolazioni. Le nostre vite professionali e private possono rassicurare tutti sulla qualità dei risultati che conseguiremo. Diamo appuntamento a fine anno - si legge in conclusione - quando per decreto governativo sarà determinata la rappresentatività, ovvero quando sarà certificato quanto contano le varie sigle sindacali in termini di consenso. Buon sindacato ai colleghi di Calabria».