«Il Sud aspetta i Lep che diranno basta ai diritti negati». È quanto scrive in una nota Orlandino Greco de l'Italia del Meridione, a proposito di Autonomia differenziata e Livelli essenziali di prestazione. «È il motto di Italia del Meridione (Idm) - aggiunge -, un partito nato a tutela del Mezzogiorno, vittima delle povertà. Da quella infrastrutturale a quella della economia insufficiente per assicurare i servizi primari e le prestazioni indispensabili per la vita delle persone, costrette a rintracciarli altrove spesso mettendo in gioco tutti i loro risparmi, i patrimoni accumulati da più generazioni e i loro affetti. Una legittima rivendicazione politica funzionale al superamento dei divari sociali, anche di genere, che hanno impedito ai meridionali di misurarsi alla pari degli altri».

Prosegue Greco: «I Lep sono garanti dell’uguaglianza sostanziale. Sono strumenti di dignità sociale. Sono sinonimi del miglioramento occorrente e vitale. In quanto tali afferenti a tutte le materie che riguardano la quotidianità dei cittadini all’insegna della civiltà, che nel sud del Paese latita da diversi decenni. È pertanto insufficiente, e ha fatto bene Calderoli a sollecitare il prof. Cassese ad ampliare la ricerca del Comitato per i Lep (Clep) ben oltre le 23 materie differenziabili. Con questo estenderle a tutte le materie individuate nell’art. 117 in quelle esclusive statali (32) e concorrenti (19), ma anche a quelle residuate nella competenza, anche essa esclusiva, delle Regioni a statuo ordinario (circa 30). Ciò in quanto nei confronti dell’essenzialità delle prestazioni non può esistere alcun compromesso ovvero diminutio, in quanto è dal loro insieme organico e coordinato che si misura lo stato di diritto e l’esistenza degli aspetti culturali, spontanei e organizzati, che caratterizzano una collettività nei confronti della quale è adempiente solo una corretta attuazione della Costituzione»

Secondo Greco, è «nei Lep la vera unità materiale del Paese, attraverso la quale celebrare la percezione certa ed egualitaria dei diritti civili e sociali della Nazione intera, quale espressione della componente umana della Repubblica. Il molto prossimo futuro sarà ricordato come il periodo delle scelte, di quelle funzionali a mutare in meglio l’esistenza. Primo fra tutti - nell’ottica del superamento della spesa storica, punitiva per i più poveri di sempre - i costi standard, i fabbisogni standard e un efficiente sistema perequativo, tutti garanti dei Lep percepiti ovunque e da chiunque. Ed proprio nell’ovunque che si concretizzerà la soluzione al vergognoso minus percepito sino ad oggi dai meridionali, atteso che con i Lep godranno di tutto ciò che è reso esigibile nel Paese. Ci sarà poi l’attuazione della Costituzione che offrirà l’occasione, ex art. 116, alle Regioni interessate a richiedere l’esercizio di una competenza legislativa maggiore. Che lo facciano, fermo restando che i Lep sono intoccabili perché appartengono alle persone ovunque esse siano! Un altro punto è la cittadinanza europea. Un obiettivo di ieri che pretende un domani molto prossimo perché si realizzi, con un Mezzogiorno che costituirà la parte dell’Ue che confina e dialoghi con il Mediterraneo».