Giovanni Di Bartolo e Simone Giglio, studenti universitari ed esponenti del Partito democratico intervengono sull’'erogazione di un contributo straordinario agli studenti universitari fuorisede, ancora fermo al palo.

«Sono trascorsi ormai sei mesi da quando il Consiglio regionale della Calabria ha approvato con voto unanime l’emendamento alla Legge di stabilità 2020, con il quale si disponeva l’istituzione di un fondo per il sostegno economico rivolto agli studenti universitari fuorisede e la conseguente emanazione di un Avviso Pubblico per la concessione del contributo.

 

L’iniziativa del Consiglio regionale ha dato seguito alle istanze provenienti dalla rappresentanza, dai movimenti e dalle associazioni che in più sedi hanno chiesto risposte concrete nei confronti degli studenti. Proposte legate al tema del diritto allo studio, alle quali anche noi - per quanto ci compete - abbiamo dedicato particolare interesse, all’esito di un più ampio lavoro di confronto e di proposta che già in aprile abbiamo portato all’attenzione della Regione Calabria. Le risorse stanziate in bilancio corrispondono a 3 milioni di euro. Cifra certamente insufficiente se facciamo riferimento, da un lato, alla platea potenziale di studenti fuorisede residenti in Calabria, dall’altro, confrontando le risorse assegnate da altre regioni (7 milioni la Sicilia, 10 milioni la Campania, 4.5 milioni la Puglia).

 

Tuttavia, un primo e significativo aiuto, al quale potrebbe seguire lo stanziamento di ulteriori risorse per ampliare la platea dei beneficiari, scelta che è rimessa alle valutazioni e alla volontà di chi guida la Regione. Ebbene, dopo sei mesi riteniamo ci siano delle considerazioni da esprimere, limitandoci ad un semplice apprezzamento dei fatti (e degli atti), senza rincorrere la “polemica ad ogni costo” che troppo spesso caratterizza il dibattito pubblico dei nostri giorni. Il Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche sociali procede alla pubblicazione dell’Avviso a distanza di un mese dall’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio regionale, con diverse settimane di ritardo rispetto all’impegno assunto e reso esplicito dal testo dell’emendamento.

 

A distanza di pochi giorni – e a procedimento avviato – intervengono delle modifiche che si sostituiscono all’Avviso precedente, in particolare negli articoli che riguardano il possesso dei requisiti e la documentazione da produrre, necessari per completare l’attività istruttoria e accedere al contributo. Questa scelta, senz'altro evitabile, ha determinato l’impegno ulteriore da parte dell’Amministrazione nel richiedere numerose integrazioni ai partecipanti, entro il termine perentorio di cinque giorni dalla comunicazione, pena l’inammissibilità dell’istanza. Peraltro, richiesta di integrazione a questo punto necessaria, quantomeno per scongiurare la prevedibile pioggia di ricorsi a pubblicazione della graduatoria che renderà noti i soggetti cui sarà assegnato il contributo.

 

 È bene ricordare, infatti, che quello pubblicato a luglio è (solo) l’elenco delle domande risultate complete, ammesse a valutazione e di cui resta ancora da verificare il possesso dei requisiti di presentazione. Dunque, in una situazione nella quale non si fa altro che chiedere procedure semplificate e tempi certi, in grado di rendere efficaci gli interventi per sostenere situazioni di maggiore difficoltà, constatiamo che la burocrazia regionale si muove in direzione nettamente opposta. Il nostro auspicio è che si possa arrivare in tempi ragionevoli al completamento della procedura. Gli studenti e le famiglie calabresi ancora una volta dovranno portare pazienza».