L’ Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari Catanzaro illustra una serie di proposte operative per il rilancio del mercato immobiliare in Calabria
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L’Asppi, Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari Catanzaro illustra una serie di proposte operative per il rilancio del mercato immobiliare in Calabria. In una lettera alla governatrice Jole Santelli, attraverso il suo presidente Dario Fabiano, si evidenziano le gravi ripercussioni sul mercato della locazione, anche nella nostra regione, prodotte dalla emergenza sanitaria ed economica conseguente alla pandemia Covid 19.
«È in discussione- si legge - per molti conduttori direttamente investiti dalla crisi la possibilità di corrispondere i canoni e la possibilità per i locatori, nella stragrande maggioranza piccoli proprietari, spesso ugualmente colpiti dall’emergenza, di aver riconosciuta una giusta remunerazione. Asppi è impegnata a sostenere, con i propri associati, una impostazione che tende a privilegiare la continuità del rapporto contrattuale e, di fronte a difficoltà reali ed accertate, un confronto fra locatori e conduttori che porti a soluzioni eque, anche quando queste comportino, per periodi definiti, la rinegoziazione dei canoni».
«Avvertiamo – afferma Fabiano - la necessità che un congruo sostegno pubblico sostenga questo sforzo, per mantenere vitale il mercato della locazione, in primo luogo quello a canone concordato, e difendere la coesione sociale».
Sulla base di queste considerazioni chiesto alla Regione di mobilitare in tempi rapidi tutte le risorse disponibili.
«Il Decreto Rilancio – continua il comunicato - ha disposto l’impiego di 140 milioni di euro aggiuntivi per incrementare il fondo sociale per l’affitto. Si tratta di uno stanziamento del tutto insufficiente a coprire un così vasto fabbisogno nazionale. Si chiede pertanto alla Regione Calabria di incrementare con adeguate risorse proprie la dotazione di risorse statali che arriveranno in Regione e di sollecitare il sistema dei comuni a fare altrettanto».
«Si chiede inoltre di procedere con la rapidità necessaria al riparto delle risorse disponibili ai comuni sulla base delle indicazioni previste dal Decreto favorendo l’utilizzo congiunto delle risorse del fondo sociale per l’affitto e del fondo per la morosità incolpevole. L’insieme delle risorse statali, regionali e comunali va oggi orientato su due obiettivi prioritari: finanziare gli accordi per la rinegoziazione dei canoni dei contratti di locazione e sostenere le fasce di conduttori maggiormente colpite dall’emergenza.
Definire, nei tempi rapidissimi che la situazione impone, principi e criteri nell’utilizzazione delle risorse coerenti con gli obiettivi indicati:
- Le risorse vanno prioritariamente rivolte a sostenere la continuità di contratti che vedono coinvolti conduttori a reddito medio-basso che abbiano visto ridotte le loro capacità economiche in conseguenza dell’epidemia o dei provvedimenti che ne sono derivati, siano essi lavoratori dipendenti che abbiano subito perdita di lavoro o decurtazioni di salari e stipendi, siano essi lavoratori autonomi o professionisti che abbiano patito una rilevante perdita di fatturato, siano essi studenti fuori sede con ridotta capacità reddituale.
- Occorre incentivare con contributi diretti i locatori che accettano, per periodi determinati, di rinegoziare, abbassandolo, il canone di locazione sulla base di un rapporto di proporzionalità fra il contributo ottenuto e la riduzione concessa.
- Occorre incentivare i locatori alla trasformazione dei contratti da contratti a canone libero in contratti a canone concordato che possono garantire benefici per il conduttore per tutta la durata del contratto.
- Occorre incentivare la riconversione, anche temporanea, delle unità immobiliari destinate ad usi turistici in unità immobiliari ad uso abitativo, anche utilizzabili per particolari esigenze di uso temporaneo.
- In assenza di rinegoziazione dei contratti, i contributi ai conduttori per il pagamento del canone di locazione dovranno tenere conto dei criteri di reddito e di esposizione alla crisi sopra indicati ed essere riconosciuti dal Comune ai locatori dell’immobile».
«A garanzia che l’utilizzo dei contributi pubblici corrisponda alle finalità previste e le rinegoziazioni vengano effettuate sulla base del principio di buona fede, le Associazioni degli inquilini e dei proprietari (già investite del ruolo di asseverazione dei contratti a canone concordato) vanno chiamate a svolgere un importante funzione di informazione ed assistenza ai propri associati.
La nostra Associazione – conclude la nota - è già impegnata, in un rapporto positivo con le altre Associazioni di proprietari ed inquilini ad affermare questi criteri nel confronto in atto nelle varie realtà comunali e territoriali».