Il sindacato di chi lavora nei settori della conoscenza: «Non è ammissibile creare istituti con oltre 2000 alunni e lasciarne altri con meno di 300 c’è qualcosa che non va»
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«La Flc Cgil Area Vasta Catanzaro, Vibo e Crotone, rappresentata dal Prof. Pietro Bonaddio della segreteria dell’Area Vasta presente stamattina all’incontro alla Provincia di Catanzaro in merito alla conferenza d’ambito per la concertazione territoriale del piano di dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2024-25, 2025-26, 2026-27 ha chiaramente affermato che è contro ogni forma di dimensionamento e mantiene la linea nazionale». È quanto si afferma in una nota diffusa dal sindacato di chi lavora nei settori della conoscenza.
«Infatti la Flc Cgil Nazionale - si legge - ha impugnato al Tar del Lazio il regolamento attuativo delle disposizioni sul dimensionamento della rete scolastica previste dalla legge di Bilancio 2023. Il nostro sindacato anche a livello territoriale esprime chiaramente dissenso a tutte le proposte non solo perché i tagli sull’istruzione non ci devono essere in un territorio che presenta già molteplici problematiche e molte penalizzazioni in termini di offerta formativa, culturale e di risorse ma anche perché rappresentano un cambio nella vita scolastica di ogni istituto che può essere determinante per favorire ulteriori negatività oltre a quelli già presenti. Il piano presentato stamattina rappresenta un operazione sbagliata non solo per i Dirigenti Scolastici abbandonati alle loro sorti ma anche per tutti i Dsga, gli assistenti amministrativi, gli assistenti tecnici, i collaboratori scolasti e tutti i docenti che ogni giorno svolgono con grande senso di responsabilità e professionalità il loro lavoro ed hanno investito tantissimo sui gruppi classe in termini di legalità, di formazione e di educazione. Oltre alle conseguenze da parte degli operatori ci saranno ricadute importanti su tutti gli alunni e gli studenti perché il famoso diritto allo studio viene destabilizzato con una serie di complicazioni che per i non addetti ai lavori non ha nessuna rilevanza proprio perché sono situazioni specifiche difficili da spiegare ma anche da immaginare. L’organizzazione scolastica ruota intorno ai dirigenti scolastici e ai suoi collaboratori con un fondo d’istituto che è sempre più povero, la riduzione del personale ata che si verrà a rideterminare e di conseguenza anche del corpo docenti avrà delle ricadute notevoli sulla qualità della didattica nel corso degli anni».
«Già oggi la situazione scolastica della nostra provincia catanzarese è abbastanza complessa per tante questioni spesso di interpretazione di norme, di disapplicazioni delle stesse, troppi carichi di lavori e troppe note ministeriali in continua emissione che diventano anche oggetto di contenzioso, non solo tra il personale della scuola ma anche tra genitori e dirigenti scolastici, per cui non è ammissibile creare istituti con oltre 2000 alunni e lasciarne altri con meno di 300 c’è qualcosa che non va».
«Come possiamo accettare un piano che non considera neanche la difficoltà che ci sarà per tanti alunni più fragili - continua la nota -, come gli alunni con disabilità e le loro famiglie, considerando che oggi già in tanti istituti oltre ad una mancanza di formazione specifica non si hanno spazi, strumenti, mezzi, educatori, assistenti e risorse rispetto ad altre realtà del paese. Non viene neanche considerata l’attività del Pcto, obbligatoria dal terzo anno alle scuole di II grado, con tutte le questioni complesse che tutti conoscono, ecco che ancora una volta si vuole ignorare e complicare di più l’attività scolastica in quanto un singolo dirigente dovrà farsi carico di altre realtà che non centrano nulla con quelle già in essere. In questi tagli sono stati dimenticate anche le scuole ad indirizzo musicale già in difficoltà per tanti motivi che con questo piano rischieranno di scomparire nonostante l’applicazione del decreto n. 176/2022 che prevede una nuova e organica disciplina sui suddetti percorsi proprio a partire da quest’anno 2023».
«Si potrebbero elencare tantissimi altri punti che sono difficili da immaginare perché la scuola calabrese è formata da bravi docenti che si inventano di tutto con pochissimi mezzi e tanta umanità, e cercano di trasmettere i loro saperi e di applicare anche metodologie innovative e strategie didattiche ma il loro operato è spesso sommerso e sono tanti i bocconi amari. Il contesto in cui si vive è inclusivo lo stesso contratto nazionale definisce la scuola come comunità educante formata appunto dal dirigente scolastico, dal personale docente ed educativo, DSGA e personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché le famiglie, gli alunni e gli studenti che partecipano alla comunità nell’ambito degli organi collegiali previsti dal d.lgs. n. 297/1994».
«La Flc Area Vasta denuncia, inoltre, il ritardo anche nella comunicazione di un piano che poteva essere a livello provinciale gestito secondo alcuni parametri o criteri oggettivi e non politici, infatti, come ribadito dal Prof. Pietro Bonaddio durante la riunione, uno dei criteri oggettivi poteva essere il numero degli alunni ovvero un parametro fondamentale da cui partire considerando che ogni istituto della provincia dovrebbe avere un numero più o meno equo di alunni che si dovrebbe aggirare intorno ai 900 alunni. Non possiamo accettare tagli ai lavoratori e alle lavoratrici si tratta di un’operazione sbagliata e in contrasto con le stesse priorità evidenziate dal Pnrr circa il miglioramento dei processi formativi, di lotta alla dispersione e di sostegno alle aree in cui si registra maggiore sofferenza».
«Inoltre - si legge in conclusione - la trasmissione del piano è avvenuta con notevole ritardo rispetto alla tempistica prevista, comprimendo così i tempi della discussione, del confronto, della condivisione dei criteri, oltre ad avere la possibilità di presentare una proposta scritta anche unitaria con tutti gli addetti ai lavori che tenesse conto delle criticità già citate. Domani, infatti, sarà presentato il piano a tutti i Dirigenti Scolastici come per dire ormai è così, la politica ha deciso senza confronto, arrivando già alla data stabilita ovvero il 15 ottobre 2023 per cui non ci sono più né le condizioni né i tempi per poter riflettere o apportare cambiamenti e non ci rimane come Flc Cgil Area Vasta altra scelta che impugnare questo schema sulla stessa linea del nostro sindacato nazionale».