«Errare è umano, perseverare è diabolico. Ci dispiace di dover prendere atto dell’ennesimo atto della Giunta regionale adottato in spregio alle corrette relazioni sindacali. Nonostante il sindacato CSA-Cisal abbia già segnalato plurime violazioni dell’informativa preventiva, in applicazione dell’articolo 4 comma 3 del CCNL 2016-2018. Fra i vari episodi, vale la pena ricordare quello legato al “Piano del Fabbisogno Triennale del Personale”, annunciato prima alla stampa che alle OO.SS. e poi subito dopo approvato dall’organo politico. Francamente ci aspettavamo di non rivedere gli stessi errori. E invece, in rapida successione la Giunta regionale è ricaduta negli stessi misfatti». Si legge in un comunicato stampa diffuso dal sindacato Csa-Cisal

Il mancato rispetto delle relazioni sindacali e le modifiche alla riorganizzazione della Giunta

«Parliamo - osserva il CSA-Cisal - della delibera di Giunta n. 159 del 20 aprile denominata “Misure per garantire la funzionalità della struttura organizzativa della Giunta regionale - Approvazione Regolamento di riorganizzazione delle strutture della Giunta regionale. Abrogazione regolamento regionale 07 novembre 2021, n. 9”, con cui si prevede anche la riassegnazione di tre dirigenti in altrettanti dipartimenti. E ancora della delibera n. 163 del 30 aprile avente ad oggetto: “Misure per garantire la funzionalità della struttura organizzativa della Giunta regionale - Approvazione regolamento di riorganizzazione delle strutture della Giunta regionale. Modifica regolamento regionale 20 aprile, n. 3”, con cui si modificano le norme approvate appena dieci giorni prima. Ma non basta perché poi sono arrivate le ulteriori variazioni con la delibera n. 204 del 30 maggio. Tutti atti - ribadisce il sindacato - su cui doveva esserci l’informativa ai sindacati, invece si è perseverato con mail nel fine settimana e comunque a poche ore o giorni dall’adozione formale da parte della Giunta. Quasi a dire: l’organo politico non ha cura delle relazioni sindacali e del CCNL vigente. Con i provvedimenti sopra ricordati sono state costituite le UOA articolate (ci torneremo a breve): “Investimenti Sanitari” presso il dipartimento “Tutela della Salute”; “Sistemi Infrastrutturali Complessi” presso il dipartimento “Infrastrutture e Lavori Pubblici”; “Transazione Ecologica, Acque e Rifiuti” presso il dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente”; “Coordinamento dei Programmi - Progetti Strategici presso il dipartimento “Programmazione Unitaria”; “Trasporti, Mobilità Sostenibile e Osservatorio” presso il dipartimento “Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità” e “Coordinamento Reti Centri per l’Impiego - Funzioni Territoriali Area Centro” presso il dipartimento “Lavoro e Welfare”. Attenzione però, le ultime due UOA citate sono state “sottratte”: una con la delibera del 163 del 30 aprile e un’altra con la delibera 204 del 30 maggio. Dunque, allo stato, le UOA articolate sono quattro. Come vedremo a breve, una recente legge approvata dal Consiglio regionale consente di istituirne fino a cinque».

La legge regionale che “eleva” le UOA e i dirigenti apicali che diventano un quarto del totale

«Purtroppo, le assurdità non sono finite qui - continua la nota -. E non si limitano agli atti della Giunta ma arrivano fino al Consiglio regionale, che non sappiamo quanto consapevolmente abbia apportato modifiche sostanziali sull’organizzazione della macchina burocratica regionale. Il riferimento è alla legge regionale n. 12 approvata durante la seduta del 3 maggio scorso. Si modifica l’articolo 7 della legge regionale n. 31 del 2002. Riportiamo il testo: “Il trattamento economico dei dirigenti responsabili delle Unità organizzative autonome articolate in uno o più settori, istituite nel limite massimo di cinque, al fine di assicurarne l’autonomia, l’efficacia e la tempestività nell’attuazione dei rilevanti compiti alle stesse demandati, è equiparato a quello dei dirigenti generali dei dipartimenti regionali, ridotto del 10 per cento”. Come intuibile, le Unità organizzative autonome articolate (per brevità, UOA) sono diventate il terreno per accontentare qualcuno e creare, di fatto, pseudo direzioni generali. Oltre alle UOA articolate esistono anche quelle “semplici”. Si tratta di “Monitoraggio ed Attuazione Misure FSE Programmazione 2021/27” presso il Dipartimento “Lavoro e Welfare” ed “Emersione e Rendicontazione dell’Indebitamento del Sistema Sanitario” presso il dipartimento “Tutela della Salute”. A tutte queste si aggiunge un’altra UOA, a sua volta istituita con un’altra legge (n. 6 del 2021) “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo”. Se facciamo una rapida considerazione, osservando l’attuale organizzazione della Giunta regionale, si può notare come attualmente ci sono 14 dipartimenti a cui aggiungere l’Avvocatura, l’Audit e la Stazione Unica Appaltante. Con gli ultimi “ritocchi” normativi se si tiene conto delle 4 UOA articolate recentemente istituite e quella della “Forestazione”, la Regione Calabria si ritrova 22 dirigenti apicali. Il totale dei dirigenti regionali è 96, dunque un quarto sono apicali. Ci sembra francamente piuttosto esagerato. Forse con l’istituzione di queste UOA, l’Amministrazione ha surrettiziamente introdotto un nuovo livello dirigenziale di cui non ne siamo a conoscenza? Basta essere trasparenti e ammetterlo.

Ecco quanto guadagnano i dirigenti generali e quelli delle UOA “articolate” e “semplici”

«E perché diciamo questo? - si chiede il sindacato - Proprio leggendo la norma introdotta con la legge sulle UOA del 2022, secondo cui ai relativi dirigenti spetta lo stesso “trattamento economico” di un dirigente generale meno il 10 per cento. Allora, un dirigente generale di un dipartimento con le tre principali voci (stipendio tabellare, retribuzione di posizione e ulteriore indennità L.R. n. 7/1996) raggiunge un importo annuo lordo di circa 136.200,77 euro. Somma a cui poi si può aggiungere l’indennità di risultato non inferiore al 30%. Così per i dirigenti delle UOA articolate si arriva invece a un importo annuo lordo di circa 131.700,00 euro (oltre al 30% di indennità di risultato). Solo circa 4.500,00 euro di meno rispetto a un dirigente generale di un intero dipartimento. E ben circa 40.900,00 euro in più rispetto alle UOA semplici e a un dirigente di settore. Nei fatti un dirigente generale può arrivare a coordinare fino a dieci settori mentre il dirigente delle UOA finora costituite non supera i due settori. Possibile ammettere una differenza di soli 4 mila e 500 euro, vista l’enorme scarto di responsabilità, di mole e di gravosità di lavoro fra le due figure? Stesso ragionamento, all’opposto vale nel confronto fra i dirigenti dell’UOA articolata, che al massimo arrivano a due settori, e il dirigente di settore. Francamente oltre 40 mila euro di differenza appaiono del tutto ingiustificati. È evidente che tutto ciò ha generato un diffuso malcontento fra i dirigenti regionali, per l’ennesima volta non trattati “benissimo”, per usare un eufemismo, dall’attuale Amministrazione. E poi non si capisce perché ad alcuni dirigenti dell’UOA articolate viene concesso questo “beneficio” a discapito di altri. Non è forse una discriminazione? Come mai - chiede il sindacato CSA-Cisal - per individuare i responsabili di queste UOA non è stato pubblicato un bando o un avviso per verificare eventuali disponibilità di altri dirigenti? Queste UOA sono forse “riservate”?»

Penalizzazione sulle indennità di risultato

«Con la scelta dei dirigenti delle UOA inevitabilmente - senza nulla togliere ai diretti interessati - si vanno a creare delle discriminazioni fra dirigenti, oltre a innestare un maccanismo implicito di disincentivo sia rispetto ai dirigenti generali e sia rispetto ai dirigenti di settore. Senza dimenticare che con queste ultime “creazioni” di UOA si va a ridurre il “fondo economico” della dirigenza e di conseguenza l’importo della quota annua destinata al finanziamento della retribuzione di posizione di ciascun dirigente al raggiungimento degli obiettivi. Dunque, penalizza tutti i dirigenti quando si distribuisce l’indennità di risultato. Francamente - conclude il sindacato CSA-Cisal - dal mancato rispetto dell’informativa fino a questa “creazione” delle UOA ci sembra poco plausibile che tutto ciò possa essere stato frutto di distrazione. E non vogliamo neppure credere che ci possa essere dietro un preciso disegno, certamente possiamo facilmente presumere che queste condotte non produrranno efficacia ed efficienza nell’azione amministrativa dell’Ente regionale. È proprio il caso di cambiare rotta immediatamente».