Il capogruppo democrat al Comune di Cosenza protesta contro l’interruzione di alcune prestazioni specialistiche disposta con l’ultima ordinanza del presidente facente funzioni
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«Crea rabbia, sconcerto e disorientamento l'ordinanza firmata ieri dal Presidente f.f della Regione Calabria Nino Spirlì con la quale vengono sospese le attività ambulatoriali negli ospedali calabresi». È quanto dichiara Damiano Covelli, capogruppo del Pd al Comune di Cosenza.
«Sebbene l'ordinanza faccia riferimento alle prestazioni specialistiche con classe di priorità D (Differibile) e P (Programmata) – si legge in una nota di Covelli - nei fatti sta diventando impossibile, anche per chi è portatore di patologie di tipo oncologico o cardiovascolare che dovrebbero poter fruire di una corsia preferenziale dettata dalla gravità della malattia, potersi sottoporre alle attività ambulatoriali indispensabili per continuare a combattere e a sperare. Il cancro come ha ben detto il Capo dello Stato, “continua purtroppo a manifestarsi con i ritmi di prima e troppi screening, troppe cure vengono rinviate a causa della pandemia, rischiando ritardi irrecuperabili”. C'era un solo modo per impedire che questo genere di patologie non finissero in lockdown: l'utilizzo da parte delle regioni dei fondi messi a disposizione dal governo. Ebbene, se le altre regioni si sono attrezzate per tempo utilizzando i fondi a loro disposizione, così non è stato per la Calabria che in questi mesi è tra le regioni a non aver speso i fondi anti covid. E non stiamo parlando di piccole cifre, ma di ben 86 milioni di euro che dovevano essere impiegati per le assunzioni di medici e paramedici, per l'acquisto di macchinari necessari, per l'aumento dei posti letto e per garantire le prestazioni ai cittadini bisognosi di cure. 86 milioni di euro che avrebbero fatto la differenza in una Regione come la nostra in cui il sistema sanitario era già in grave difficoltà».
E conclude: «Dovevamo essere preparati e a differenza della prima ondata del virus, questa volta potevamo esserlo. Ma i soldi non sono stati spesi e oggi il Presidente f.f Spirlì con l'ordinanza n. 82 pone in essere un atto gravissimo, ancora una volta sulla pelle dei cittadini, perché sono loro – è evidente – a fare le spese di questa cattiva amministrazione della giunta regionale che continua a governare chiedendo sacrifici ai calabresi che, in termine di conseguenze sulla salute, pagheranno il prezzo più alto».