«Nasce in Calabria, in un luogo fortemente simbolico, una zona rossa, il comune di Torano Castello(Cs), il Comitato per la Liberazione e salvezza della Calabria. E ci si augura, presto, anche del Sud e dell’intero Paese. Una civilissima protesta (la prima del genere in Italia), nessuna rivolta sociale, ma una forma di disobbedienza civile, per una mobilitazione virtuale, sul web, per richiamare l’attenzione sul dramma e il rischio sempre più reale e concreto che corre (in particolare) la nostra regione e il Sud ma anche l’intera Italia di affossare e sprofondare in una crisi economica e sociale irreversibile, di finire nella povertà e disperazione».

 

A parlare è il promotore di questa iniziativa di civile protesta, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. Corbelli, da oltre 50 giorni, si trova, nel suo comune, Torano Castello(Cs), dichiarato zona rossa per la vicenda della Rsa Villa Torano che interessa altri 14 comuni del circondario e non solo e che si sta, adesso, lentamente superando.

«Liberiamo, riapriamo e salviamo l’Italia, partendo dalla Calabria e dal Sud, toccati solo assai marginalmente dal coronavirus e oggi già di fatto, e per fortuna, con contagi, di fatto, azzerati (oggi, in Calabria, di nuovo, per la seconda volta, negli ultimi tre giorni, un solo contagio!). La Calabria sta morendo. Ma non di coronavirus (che è quasi scomparso).  Liberare e salvare la nostra regione, prima che sia troppo tardi.

Presidente Santelli compia un atto coraggioso e riapra la Calabria e non faccia fallire una regione che, le ricordo, ha solo lo 0,5% dei contagiati dell’intero Paese (poco più di 1000 su 200.000 complessivi!) e lo 0,3 dei decessi (anche, ma non solo, per il coronavirus).

 

Faccia ripartire subito, naturalmente in condizioni di sicurezza, nel rispetto di quelle che sono le precauzioni previste, tutte le attività produttive, commerciali e turistiche, della nostra regione, che, com è noto, è la più povera d’Italia! 

 

È assurdo, ingiustificato e inaccettabile oggi come fa il Governo assumere gli stessi provvedimenti, divieti e restrizioni per tutto il territorio nazionale e non differenziarli invece in base al livello del contagio nelle diverse regioni. Non si possono giustificare e imporre le stesse pesanti limitazioni, adottate per regioni in piena, drammatica emergenza come Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, anche in Calabria, così come anche nel resto del Sud, dove il virus di fatto sta quasi scomparendo. Per questo chiedo alla Governatrice Santelli di riaprire e liberare subito la Calabria, dove adesso forse, per colpa del prolungamento del lockdown, è più facile ammalarsi di povertà e restando chiusi in casa che non di coronavirus! Un antidoto naturale, efficace contro la crisi e l’epidemia , la Calabria e il Sud ce l’hanno: è l’ambiente pulito, non inquinato (come invece lo è fortemente la Val Padana e, come oggi sostengono molti studi internazionali, anche per questo così duramente colpita dall’epidemia) il clima e la natura incontaminata. Forse per questo il coronavirus non ha attecchito (e, credo, come ho sempre sostenuto, che mai lo farà) in Calabria e nel Sud».