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«In una situazione che ha ormai raggiunto il limite di criticità occorre che ognuno faccia un esame di coscienza, valuti il quadro complessivo dei fatti e agisca di conseguenza con quella che, ad oggi, appare come l’unica strada percorribile: le dimissioni dal consiglio provinciale di Vibo Valentia per la totale stasi cui questo Ente è ormai dedito, con una situazione peggiorata rispetto alla gestione commissariale ed un territorio presto destinato a collassare». Lo affermano senza mezzi termini i consiglieri provinciali Vitaliano Papillo e Franco Barbalace, i quali, alla luce delle premesse fatte, non vedono altra soluzione che rinunciare al loro mandato, da intendersi «non come un gettare la spugna ma, piuttosto, come volontà di prestare fede a quell’impegno assunto nei mesi scorsi nel caso in cui non si fosse riusciti a risolvere il problema degli stipendi dei dipendenti, ancora tale, e le mille altre vertenze in stallo. Per quanto riguarda me – specifica, in particolare, Franco Barbalace – ho voluto fare questo passo simbolico anche se tra qualche giorno, decadendo da sindaco del mio paese, sarei decaduto anche da consigliere, perché già concordato da tempo come segnale forte per richiamare l’attenzione su problemi la cui soluzione non è più demandabile. Abbiamo sperato e lottato fino – proseguono entrambi -all’ultimo ma in queste condizioni non si può più proseguire, perché mancano completamente i presupposti per svolgere il nostro ruolo istituzionale: dare risposte serie ad un territorio che, ormai, ha nell’abbandono il proprio emblema distintivo. Il suo marchio di fabbrica! E lo si vede, solo per fare un esempio, dall’assurda viabilità, con strade in uno stato pietoso cagionevoli di un rischio costante per gli automobilisti, adagiati, loro malgrado, su una rassegnazione figlia dell’inadeguatezza di un organo politico privo di senso, se non quello di continuare ad ostentare un inutile pennacchio purtroppo sbiadito. Vuote ci appaiono le recenti affermazioni del presidente Andrea Niglia, che in una nota stampa dei giorni scorsi annunciava positivi segni di sblocco ed un futuro roseo ch, però, appare ancora più nero che mai. La realtà è che di soluzioni non se ne intravvedono né a breve né a lungo termine, per cui non ha senso andare avanti in una missione vana d’avanti ad una situazione prossima ad implodere. Alla luce di ciò - ringraziando quanti ci hanno dimostrato impegno per cercare di invertire la rotta e gli amministratori che, a suo tempo, ci hanno dato fiducia, dandoci la possibilità di cimentarci in questo importante, ma difficilmente gestibile, mandato - annunciamo le nostre dimissioni immediate ed irrevocabili da consiglieri provinciali, che vogliono rappresentare un segnale forte e, perciò, non possono e non devono passare inosservate, ma vanno intese come il grido di dolore di un territorio che sta vedendo sfaldarsi le sue mille potenzialità di fronte ad un inutile ente totalmente spoglio di entità».