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A seguito del Decreto del Presidente della Regione Calabria n° 70 del 6/07/2015, “dovrebbe” essere stato riconosciuto (il condizionale è d’obbligo), anche in Calabria, il pascolamento conto terzi, come uso e consuetudine locale. Il Decreto de quo, infatti, avrebbe dovuto dare la possibilità del pascolamento da parte di terzi, nelle aree svantaggiate montane, nei pascoli ubicati in zone di macchia mediterranea ed infine nei pascoli ubicati al di sopra dei 500 metri sul livello del mare. Il succitato Decreto a quanto pare venne poi pubblicato sul Burc n° 46, parte II del 13/07/2015, pertanto, nei successivi quindici giorni concluso l’iter legis, ed in assenza di ricorsi, sarebbe dovuto diventare efficace a tutti gli effetti di legge. Però, noi calabresi oramai siamo abituati a tutto, anche le cose certe possono diventare incerte, anche la mera applicazione di una legge, in questa Regione, dipende dalla volontà di qualche Dirigente. Non sappiamo come interpretare altrimenti l’assurdo comportamento del dirigente Arcea, dott. Nicolai; non riusciamo a capire il perchè, a distanza di oltre due mesi, l’Ente pagatore calabrese, non ha ancora attivato le procedure per poter far inserire ai centri di assistenza agricola, nella domanda unica, il pascolamento da parte di terzi. Abbiamo anche provato a smuovere le acque sollecitando con atti ufficiali; infatti, con protocollo 121 del 10/10/2015, il Direttore nazionale C.a.n.a.p.a. Dott. Marco Gianni, chiedeva ad Arcea di aggiornare il portale Sian in modo da far inserire il pascolamento di terzi nella D.U. 2015, ad oggi però non è pervenuta risposta alcuna. E’ da oltre un mese, infatti, che rincorriamo l’On. D’Acri ed il dott. Nicolai, è da oltre un mese che entrambi, puntualmente, ci rimandano di giorno in giorno, di settimana in settimana, di mese in mese, ad una prossima ed imminente risoluzione del problema; Quinto Fabio Massimo, detto il temporeggiatore, al loro cospetto era un pivellino. E’ arrivato però il momento di avere risposte e non chiacchiere, non possiamo più temporeggiare, non possono più aspettare, soprattutto, le oltre ottocento aziende calabresi che rischiano di vedersi dimezzati i titoli pac, che rischiano di perdere quasi quattromilioni di euro all’anno e per i prossimi cinque anni. Alla luce di quanto esposto, abbiamo chiesto un incontro urgente con i responsabili del settore ed il dirigente Arcea al fine di discutere dell’eventuale risoluzione del problema. Abbiamo fatto presente inoltre alle Autorità, che, nella malaugurata ipotesi non dovessero arrivare risposte nei prossimi giorni, mercoledì 30 settembre p.v. saremo costretti, nostro malgrado, a manifestare con qualche centinaio di nostri associati presso la cittadella regionale di Germaneto.