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È quanto ha dichiarato Antonio Lo Schiavo, visitando questa mattina le strutture sportive site in viale della Pace a Vibo Valentia, dove si è recato per incontrare gli operatori del settore e i rappresentati delle società sportive e del Coni.
«Non solo bisogna garantire alle società sportive - ha aggiunto - la possibilità di fruire degli impianti sulla base di criteri economicità, ma è altrettanto importante far prevalere una dimensione sociale che consenta anche alle fasce deboli e a chi non ne ha la possibilità economica di accedere facilmente al mondo dello sport. Il Comune è tenuto ad assicurare quei servizi finalizzati alla corretta fruizione delle strutture sportive di sua proprietà, a favore di società, atleti e spettatori, provvedendo, ad esempio, alla pulizia e messa in sicurezza delle aree esterne e a tutti quegli interventi di sua stretta competenza. Sono altresì convinto che l’Ente comunale debba mettere in atto una serie d’interventi rivolti al recupero degli impianti sportivi esistenti e alla creazione di nuovi laddove questi siano assenti, nonché che lo stesso possa giocare un ruolo attivo sul piano del risparmio energetico dotando le strutture di fonti alternative di energia (fotovoltaico e solare termico) che concorrano ad alleggerire le spese di gestione sostenute dai sodalizi sportivi. Ma ciò che il Comune deve necessariamente fare, è mettere in risalto la dimensione sociale e il grande valore aggregativo dello sport. Predisponendo, di concerto con le società sportive, iniziative volte all’inclusione di soggetti svantaggiati, garantendo l’accesso gratuito in determinati giorni della settimana a bambini e ragazzi indigenti e a chi non può permettersi i costi d’utilizzo di palestre e campetti. E, ancora, avviando iniziative didattiche che coinvolgano scuole e società in progetti e “laboratori” in grado di incentivare la pratica sportiva, avvicinando ad essa le giovani generazioni, e perseguendo così il duplice obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e i rischi legati all’obesità infantile. Un altro obiettivo programmatico che ci poniamo è quello di fare in modo che lo sport esca dagli spazi tradizionali, quali stadi, palestre e palazzetti, e si estenda in maniera diffusa al resto della città. Per questo la nostra idea è di predisporre aree attrezzate nei parchi pubblici, nei quartieri e nelle strade cittadine, dove realizzare piste ciclopedonali, “percorsi vita” per bambini e anziani, campi da minibasket e minivolley, “skatepark”, ecc. In particolare, penso al Parco delle rimembranze e al Parco urbano quali luoghi dove sviluppare la vocazione sportiva della città e fare in modo che essa diventi una pratica sempre più comune con evidenti ricadute sulla qualità della vita e la salute dei cittadini».