Non è andata giù al Codacons l’affermazione del giornalista Vittorio Feltri che, nel corso della trasmissione “Fuori dal coro”, andata in onda ieri su Rete 4, ha testualmente sostenuto la tesi secondo cui i meridionali sarebbero degli esseri “inferiori”. «Sciocchezze in libertà», così vengono bollate in una nota dal Codacons, che ha formalmente chiesto l’intervento dell’Agcom: «Una frase intrisa di odio che deve portare all’adozione di immediati provvedimenti».

 

«Qui non si tratta di voler censurare nessuno – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – ma in un momento davvero grave, come quello che stiamo vivendo, le stupide battute razziste dovrebbero esserci risparmiate».

«E Vittorio Feltri non è la prima volta che si abbandona a queste sciocchezze – prosegue la nota -. È imbarazzante come dinnanzi ad una “pandemia” che, appunto, sta flagellando l’intero pianeta, si possa disquisire di assurde teorie di lombrosiana memoria, ipotizzando la presunta superiorità di chi vive a qualche centinaio di chilometri di distanza. Farneticazioni tanto pericolose quanto inaccettabili, perché indiscriminatamente tutti i telespettatori».

 

«Spiace che il conduttore, Mario Giordano - aggiunge Di Lieto - non abbia ritenuto di intervenire per porre un freno ad un messaggio intriso di odio che, in questi giorni, appare ancora più vergognoso. Non vorremmo che ad indispettire Feltri sia proprio il ritrovato senso di comunità del nostro paese, quale forma di reazione a questa emergenza sanitaria ed economica. Il Codacons ha chiesto, pertanto, l’intervento del Garante per le Comunicazioni affinché venga posto un freno ad una forma di razzismo strisciante e chiede che Rete4 provveda a sospendere, con effetto immediato, la trasmissione. Un doveroso segnale di rispetto nei confronti di tutti i telespettatori».

 

«In caso contrario – conclude - il Codacons è pronto ad organizzare un boicottaggio, invitando i telespettatori a non seguire il programma, come forma di protesta contro una odiosa deriva razzista che, in questi giorni, dinnanzi alle centinaia di morti, appare ancor più umiliante».