Le nomine non sono tutte uguali e neanche le reazioni di fronte al tema corruzione. Impazza in queste ore la cronaca sulla sospensiva al Presidente Oliverio e gli scandalizzati di turno mentre ai "piani bassi" si continua a fare il bello e cattivo tempo. Sia chiaro, la CGIL è per il rispetto delle regole e per il rafforzamento dell'autorità anti corruzione magari con strumenti più seri ed incisivi per contrastare realmente una piaga tipica della politica del nostro Paese.
Ci chiediamo, però, come mai di fronte a tutto quello che sta succedendo alla SACAL, gli "indignados" delle nomine volgano lo sguardo altrove. Il Sindaco di Catanzaro, ad esempio, nonostante il terremoto giudiziario che sta travolgendo la società di gestione aeroportuale, ha confermato il consigliere delegato, nonché presidente, Colosimo con tanto di encomio istituzionale.
"In definitiva, mi sembra che alla Sacal il presidente Colosimo abbia fatto un buon lavoro, contribuendo all'affermazione dell'aeroporto di Lamezia quale scalo strategico e portando avanti una politica di risanamento della società di cui bisogna prendere con soddisfazione atto". Queste le testuali parole del Sindaco della città Capoluogo di Regione.
Non ci interessa la polemica, piuttosto affermare la preoccupazione del sindacato per la tenuta di una società partecipata della nostra Regione sulla quale più volte abbiamo denunciato - inascoltati - malaffare e clientele (pende sulle teste di alcuni dirigenti della CGIL un capo di imputazione per diffamazione a seguito di una denuncia pubblica attinente proprio ad assunzioni fatte in passato).
Siamo preoccupati per il futuro dell'aeroporto di Lamezia Terme, porta privilegiata di accesso alla Calabria, dei lavoratori dipendenti della Sacal e per la trasparenza nella gestione degli appalti futuri per i lavori necessari ad ammodernare la struttura. Ancora di più siamo angosciati da un ipotetico ed auspicato accorpamento delle esistenti società calabresi in una sola compagine che integrerebbe il sistema aeroportuale della nostra regione. In queste condizioni e senza degli efficaci anticorpi rischiamo di consegnare ad un sistema di clientela politica e di malaffare un pezzo importante della nostra economia ed un'infrastruttura che è una delle poche dalle quali ripartire per far decollare la Calabria.
La CGIL chiede che tutti i livelli istituzionali e politici intervengano con forza e determinazione per sanare eventuali storture esistenti. Non si può lasciare solo alle forze dell'ordine e alla Magistratura la bonifica dei luoghi di potere inquinati dal malaffare. Spetta alla politica fare la propria parte, ed ai rappresentanti delle Istituzioni lavorare perché ciò avvenga.