«Il titolo del vostro articolo sulle motivazioni della condanna ad un anno e sei mesi per l’annullamento di due multe per divieto di sosta (“Il vizietto dell’annullamento delle multe, le motivazioni della condanna di Tallini”) non rispecchia assolutamente la realtà delle cose e risulta oltremodo offensivo della mia dignità». È quanto afferma in una nota Domenico Tallini.

«Devo intanto ricordare che per la stessa vicenda sono stato assolto con formula ampia dalla Corte dei Conti che nella sentenza ha rilevato che “né le risultanze investigative e né il procuratore regionale hanno fornito prova di una condotta illecita del Tallini, nemmeno sotto il profilo della colpa grave”. In appello i miei straordinari difensori - prosegue tallini -, a cominciare dall’avvocato Vincenzo Ioppoli, sapranno ben dimostrare la correttezza dei miei comportamenti, nonché il rispetto che ho sempre portato alla Polizia Locale».

«Se un vizietto ce l’ho, è semmai quello di pagare le multe, come dimostra l’ampia documentazione esibita ai giudici, da cui risulta che il sottoscritto ha versato circa diecimila euro per varie infrazioni al codice della strada. Mi sono comportato come un normale cittadino che incorre in infrazioni ed è giustamente tenuto al relativo pagamento delle contravvenzioniSi è voluto ironizzare su un aspetto della vicenda giudiziaria - conclude Talini -, ma si è omesso di segnalare che nello stesso procedimento ero accusato di altri 15 capi di imputazioni, da cui sono stato assolto con formula ampia, grazie alla limpida difesa messa in campo dai miei difensori. Anche da questa vicenda esco a testa alta e sono certo che in appello prevarranno le ragioni della mia correttezza anche in ordine alle due multe per divieto di sosta».