«L’offerta turistico e culturale del capoluogo va rafforzata in un’ottica territoriale più ampia. Serve conoscenza dei problemi e l’indicazione dei mezzi e delle risorse necessarie, per mettere in sicurezza la stagione estiva e potenziare l’offerta culturale, ma non solo a pochi giorni dal voto. Bensì in una dimensione di breve e medio periodo. Come si fa quando si vogliono fare bene le cose. Io non prometto miracoli, ma soluzioni ragionate senz’altro. Non parole, ma fatti». Così - riporta una nota - Valerio Donato a Catanzaro Lido discutendo con cittadini, operatori commerciali e supporter del “Progetto Rinascita”.

«Dobbiamo avere l’intelligenza - ha aggiunto il candidato sindaco - di realizzare le concertazioni necessarie con gli attori dello sviluppo sul territorio, inclusa la Regione. Anzitutto, per sbloccare dossier concernente infrastrutture fondamentali che, incomplete e finite nei meandri della burocrazia, debbono avere un’attenzione prioritaria dall’Amministrazione comunale. Solo così sarà possibile intercettare quote significative di turismo italiano e internazionale e accoglierle dignitosamente».

Un punto su cui il candidato sindaco è tornato, è la messa in rete dei tesori storici, archeologici e artistici di cui dispone l’area catanzarese, «creando – ha sottolineato - un filo logico e una serie di servizi collegati. L’autoreferenzialità della città va accantonata, perché forse è una delle cause dello smarrimento di ruolo di Catanzaro nella provincia e nella regione».

Si è chiesto Donato: «Come può un’offerta turistica apprezzabile fare a meno di contemplare il Parco archeologico della Roccelletta, poco distante da Catanzaro, il Vivarium di Cassiodoro a Stalettì, le opere di Mattia e Gregorio Preti a Taverna, gli scavi di Tiriolo, il Santuario di Porto in Gimigliano e la Riserva naturale Valli Cupe di Sersale?». Ha quindi aggiunto: «Si tratta di brand conosciutissimi, ma che hanno bisogno di una strategia di promozione e rafforzamento dei servizi. Il capoluogo, da parte sua, può immettere nel progetto il proprio sistema museale, i percorsi nel centro storico, i suoi straordinari paesaggi, il marchio di qualità di ‘Città di Mimmo Rotella’, padre del nouveau-réalisme. Catanzaro ha tutte le carte in regola, per avviare e governare un progetto così ambizioso che avrebbe importanti riflessi culturali ed economici per tutte le realtà coinvolte».

Inoltre, per l'aspirante primo cittadino, «i rapporti tra Catanzaro, Borgia, Cropani, Squillace, Stalettì, Taverna, Tiriolo, Gimigliano, Sersale, solo per citarne alcuni, andranno definiti attraverso un confronto tra le Amministrazioni comunali, riprendendo lo spirito di un vecchio protocollo d’intesa che purtroppo non ha avuto seguito. Unendo le forze, l’area del capoluogo può ambire a diventare uno straordinario giacimento turistico-culturale».

Per realizzare tutto ciò, Donato ipotizza due partite fondamentali che andranno giocate con convinzione: «La prima è la promozione di questi beni nell’epoca della comunicazione globale e dei social. La seconda, il rafforzamento dei servizi, a cominciare dall’ospitalità alberghiera piuttosto debole, senza trascurare i trasporti dedicati (pensiamo a navette estive tra Catanzaro Lido e Scolacium, tra Catanzaro Lido e le Grotte di Cassiodoro, tra Catanzaro Centro e Taverna o verso la Riserva di Valli Cupe). Da tutto ciò, potrebbero scaturire importanti opportunità lavorative, sia nel campo della promozione turistica (guide, interpreti, ecc.) che nel campo della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera con l’aumento indispensabile dei posti-letto». 

Infine: «È opportuno valutare approfonditamente misure di incentivazione a favore degli alberghi e della ristorazione, secondo una programmazione unitaria, che possa determinare misure specifiche a favore delle strutture ricettive, come, in via esemplificativa, la riforma dei tributi locali [nella specie Tari], con applicazione- per gli alberghi – di criteri di determinazione in parte in virtù delle presenze in parte in virtù delle superfici alberghiere; e la previsione di aree di parcheggio in prossimità degli alberghi e ristoranti, per quanto possibile, soprattutto a favore dei disabili».