«La tutela delle risorse idriche non è solo un dovere di legge, ma soprattutto morale nei confronti delle future generazioni», ad affermarlo è il commissario della Sorical Cataldo Calabretta nella Giornata Mondiale dell’Acqua.

«Lo sfruttamento eccessivo delle falde, con i cambiamenti climatici in atto – ricorda Calabretta - può portare al deterioramento dell’acqua prelevata e in futuro occorrerà investire in impianti sempre più sofisticati per renderla adatta al consumo umano. Da anni Sorical è costretta a immettere in rete il doppio dell’acqua di quanta realmente ne serve per il consumo umano, ma il prezzo che paghiamo è altissimo, sia in termini ambientali, infrastrutturali che di costi energetici e gestionali. Calcoliamo che da giugno a settembre il 50% dell’acqua potabile che eroghiamo viene utilizzata per l’irrigazione e migliaia di persone non riescono a ricevere con continuità il servizio. Sprechi e dispersioni sono il principale problema delle carenze idriche stagionali».

«In Calabria - continua il commissario della Sorical, avvocato Cataldo Calabretta - non è più rinviabile il riordino della gestione delle risorse idriche. Occorrono investimenti importanti per ammodernare i 157 acquedotti regionali che con i 6000 chilometri di condotte rappresentano un patrimonio strategico per il futuro della Calabria. Oggi l’Europa ci dà la possibilità di avere risorse importanti, noi dobbiamo essere bravi a intercettarli, programmarli e spenderli bene. La trasformazione di Sorical, in società interamente pubblica - conclude Calabretta - ha l’obiettivo di creare il gestore unico del servizio idrico integrato e di dare ai calabresi il migliore servizio».