Il consigliere regionale dem in una nota stampa osserva: «Il Mezzogiorno non esiste nel documento del manager»
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«Ancora una volta, la classe dirigente calabrese sembra assente rispetto ai temi essenziali per i nostri cittadini: mi riferisco al dibattito politico apertosi dopo che il comitato di esperti guidato dal manager Vittorio Colao ha consegnato alla presidenza del Consiglio un documento che dovrebbe individuare le priorità di azione nell’ambito di una ripartenza coordinata del Paese. 121 pagine e 102 proposte, ma una assenza evidente e ingiustificabile: dov’è il Mezzogiorno nel Piano Colao?».
È quanto afferma in una nota stampa il capogruppo Pd in consiglio regionale, Domenico Bevacqua: «Della parte del Paese che più necessita di (ri) partire, in questo documento non c’è traccia. Quella traccia che, invece, emergeva con chiarezza pochi giorni fa dalle parole dei ministri Franceschini e Provenzano, i quali, in poche righe, hanno saputo delineare la necessità di un approccio che parta dalla perequazione infrastrutturale, sociale ed economica fra le diverse aree del territorio italiano».
L’esponente dem aggiunge: «Non è mia intenzione accodarmi alle polemiche che imperversano sulle singole misure proposte o sulla loro mancata novità: è l’impianto in quanto tale che non mi convince. Questo Paese non si salva ignorando le differenze o, addirittura, accentuandole: questo Paese ricomincia in maniera sensata soltanto se utilizza tutti i pezzi del puzzle e li conduce a reale unità. Per questo, il Piano Colao può essere un punto di partenza ma sicuramente non di arrivo».