ROSSANO (Cs) Lunedì, 21 Settembre 2015 – Probabilmente l’alluvione dello scorso 12 agosto ha sbiadito, anzi, cancellato la memoria di qualche ex Sindaco che continua a sproloquiare su fatti e situazioni che non trovano alcun riscontro nella realtà. Non c’è nulla di puerile nelle parole dell’Esecutivo! Anzi, c’è quell’alto senso del dovere, imposto da ruoli e dedizione verso questa Città, che invitano a smentire puntualmente le macroscopiche eresie montate sulle disgrazie causate da una calamità straordinaria. Piuttosto, bisognerebbe ricordare quando, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, in nome di un ingiustificato libertinaggio, si costruiva senza criteri e si cementificavano torrenti. Si abbia più rispetto per chi, da settimane, sta lavorando intensamente per far ripartire Rossano.

 

È quanto afferma il sindaco Giuseppe Antoniotti, ancora a lavoro nel coordinamento dei lavori post-alluvione, precisando rispetto alle accuse, del tutto infondate, che ormai da giorni qualche professionista ed ex amministratore della Città sta attribuendo, impropriamente, alla gestione dell’Esecutivo.

 

Innanzitutto le relazioni tecniche supportate da rilievi fotografici, chieste per premura e per il grande rispetto di ruoli e competenze - che ho, a differenza di qualche altro - relative al monitoraggio post alluvione delle zone in cui stanno sorgendo il parcheggio di Sant’Antonio e l’area del nuovo Anfiteatro comunale, smentiscono le assurdità di qualche tecnico. Nessun materiale di scarto dei lavori è stato riversato o è scivolato, a causa della pioggia, nei torrenti. I quali, al contrario, sono stati occlusi da ingenti quantitativi di detriti prodotti dallo smottamento delle colline circostanti. Gli stessi rilievi fotografici aerei, realizzati nelle ore successive al nubifragio, parlano chiaro. E non mi constano nemmeno, le gravi accuse per le quali questo Esecutivo avrebbe manomesso gli argini del Citrea. Probabilmente il riferimento è ai lavori di realizzazione della condotta fognaria intubata sotto l’alveo del torrente. Un’opera, questa, compiuta dalla precedente gestione di Centro Sinistra. Ma credo sia ingeneroso colpevolizzare quella Amministrazione per un progetto che ha ricevuto il parere di tutti gli uffici competenti.

 

Basterebbe questo per buttare giù il castello di fesserie messo in piedi da qualcuno. Che magari, in modo legittimo e democratico, farebbe bene a chiarire le sue aspirazioni di candidatura in vista delle prossime amministrative. Così che i cittadini possano comprendere a pieno quale sia la reale sintesi e il motivo scatenante di questa crociata contro le Istituzioni locali. E perché solo ora si accorge delle disfunzioni presenti sul territorio. Tra l’altro, in questo periodo di lontananza dalla vita politico-amministrativa ha dimenticato di annotare che c’è stata una mutazione delle norme e delle competenze nella gestione del suolo. Innanzitutto il Sindaco non dà alcun parere sulla rimodulazione del Piano per l'assetto Idrogeologico (PAI) che, invece, viene stabilita attraverso un iter ben più complesso. Il Pai Calabria, infatti, prevede la riperimetrazione delle aeree a rischio idrogeologico o di frane a fronte di un progetto specifico che redigono i tecnici competenti su richiesta dei privati. L’ufficio tecnico del comune ha solo la responsabilità di trasmettere questi elaborati all’Autorità di bacino regionale che, a sua volta, li valuta. Fa sorridere, poi, che si bolli come pessimo il Piano regolatore di cui Rossano è stato dotato grazie ai Governi di Centro Destra, tenuto nel cassetto per oltre diciassette anni dalle giunte di Centro Sinistra, lasciando la Città in balia di un piano di fabbricazione. È giusto ricordare, allora, che il Prg, adottato nel 2000, ha ridotto drasticamente le aree edificabili, soprattutto nelle zone di Santa Chiara, Matassa e Fellino che dal 1973 fino agli inizi del decennio scorso risultavano zone ad altissima cementificazione.

Chi amministrava allora? Le bugie sono come i nodi, vengono sempre al pettine!

Ecco perché, continuo a rimanere convinto che la polemica innescata ha tutto il tono politico e per nulla tecnico. La stessa sortita sull’impiego delle risorse per le somme urgenze ha del grottesco. Anche perché chi l’ha imbastita sa che la priorità dei lavori è stata stabilita e indirizzata dai tecnici, con l’assenso dell’Unità di bacino, della Protezione civile e del Prefetto di Cosenza. Questi i fatti e gli atti che sono consultabili in qualsiasi momento.