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Conoscere per tutelare. Tutelare per consegnare alle nuove generazioni un patrimonio storico- archeologico fruibile. Da questi principi sono nati, due anni addietro, "I Percorsi della memoria", promossi dall'associazione culturale "Mnemosyne" in collaborazione con il Sistema bibliotecario vibonese. Ed in occasione della prima giornata del Tropea Festival Leggere&Scrivere è stata inaugurata a Palazzo Gagliardi la sezione autunnale del ciclo di seminari del sodalizio vibonese. Ospiti della serata, dal tema "Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico calabrese", Fabrizio Sudano funzionario della Soprintendenza archeologica della Calabria e direttore del Museo nazionale “Vito Capialbi” di Vibo; e Alessandro D'Alessio, funzionario della Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l’Area archeologica di Roma. Nell’appuntamento coordinato dal docente Ignazio D’Angelo, si è parlato delle recenti scoperte avvenute in località Còfino (parte alta della città di Vibo Valentia) ed i lavori in atto per la realizzazione del Parco archeologico di Vibo Valentia. Partendo dagli appunti dell'archeologo Paolo Orsi, nelle scorse settimane, è stato riportato alla luce un tempio ionico: “La struttura era stata edificata sul finire del V secolo a.C.; e al principio del III secolo aC aveva subìto un restauro. Interventi voluti da Agatocle, re dei sicelioti che conquistò Hipponion nel 294 aC” ha fatto presente Sudano ricordando come, oltre ad Orsi, gli scavi condotti negli anni Settanta "evidenziarono la presenza di altre strutture, una di età arcaica, altre di età ellenistica e romana”. Da settembre, quindi, sono stati avviati i lavori per la realizzazione del Parco Hipponion- Vibo Valentia: “Il tempio ionico è stato in gran parte scavato – ha continuato Sudano - e sono state effettuate nuove scoperte. In seguito i lavori interesseranno anche Sant’Aloe e Bivona (frazione di Vibo)”. Una vera e propria lezione scientifica è stata tenuta da D’Alessio, il quale ha concentrato la sua relazione sull’architettura e decorazione architettonica di età imperiale a Copia/Thurii (Sibari): “La parte di territorio nota come sibaritide vide il sorgere, lo sviluppo, l’espansione e quindi il declino della grande polis di Sibari”. E proprio in quel luogo che, in epoche successive alla distruzione della città greca, si impiantarono prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia: “Un’eccezionale stratificazione che fa di Sibari – ha evidenziato il funzionario – uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo”. Al termine del seminario il presidente della “Mnemosyne” Cristiana La Serra ha consegnato una targa riconoscimento ai due relatori.