Si avvicina alle corse nove anni fa, ma quando la sua mamma viene a mancare si chiude in sé stessa. Qualche mese dopo, si rimbocca le maniche e torna a correre iscrivendosi alla squadra Asd Triathlon Motivation di Belvedere Marittimo. Domani correrà la maratona di Roma
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Rinascere con lo sport a 40 anni dopo un grave lutto in famiglia e diventare una maratoneta. È la storia di Vincenzina Arieta, per tutti Enza, moglie, mamma e lavoratrice di Santa Maria del Cedro, che, dopo mesi di preparazione, domenica prossima parteciperà alla trentesima edizione della Maratona di Roma, un percorso tra le vie capitoline da 42,195 Km.
La storia
La passione di Enza per lo sport scoppia un giorno di nove anni fa, quando per gioco si iscrive a una maratona cittadina organizzata dall’associazione “Marcellina sempre”. Le piace, correre la fa stare bene, la fa sentire libera, ma quel fuoco appena acceso si spegne poco dopo, quando perde la sua mamma.
Enza si chiude in sé stessa, non ha voglia di fare nulla, vive un periodo buio. Poi una mattina si guarda allo specchio e pensa che sua madre non sarebbe felice di vederla in quello stato. Decide di reagire. Si rimbocca le maniche e ricomincia a correre, si iscrive al gruppo ASD Triathlon Motivation di Belvedere Marittimo. Si destreggia tra casa e famiglia, lavoro e allenamenti. Le rimane poco tempo libero ma sente che quella è la sua strada. Comincia a partecipare a eventi e competizioni e porta a casa coppe e medaglie. Poi arriva la decisione di partecipare a una prima maratona da 42 chilometri e si stupisce di sé stessa: taglia il traguardo in poco più di quattro ore e mezza, nonostante le sei a disposizione.
Domenica ci riproverà, il suo obiettivo è arrivare in fondo, per superare i suoi limiti. «Ho paura – ci dice – ma mi piace mettermi in gioco. In quei momenti ti chiedi perché stai correndo, per chi lo stai facendo, ti ricordi dei sacrifici che hai fatto e anche quando la testa ti dice che non ce la farai, le gambe corrono, non vedi l’ora di tagliare il traguardo».
L’amore dei suoi cari
Dietro la storia di rinascita di Enza, non c’è solo la costanza per gli allenamenti e per un’alimentazione sana, c’è, soprattutto, l’amore dei suoi cari e quello dei tanti amici, che ogni giorno la incoraggiano e la spronano ad andare avanti. Tra questi, ce n’è uno in particolare, Biagio Carrozzino, che l’ha convinta a raccontare pubblicamente la sua storia per dare forza e coraggio a chi affronta un periodo buio. «Voglio ringraziare tutti quelli che credono in me – conclude – per il loro affetto è fondamentale».