Lo studio, la carriera da manager in una grande azienda e la decisione di tornare a casa: "Mi sentivo mancare l'aria, adesso faccio lezione nei posti più belli del mondo"
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Sono in tantissimi i Calabresi rientrati in regione a seguito delle vicende legate alla pandemia, chi per problemi di lavoro o per necessità economiche, chi per ritrovare un senso di benessere legato alla famiglia e al mare. Nel caso di Lucia Marcello (Yogawithluv), insegnante di yoga a Pizzo e a Vibo Marina, e Presidente del Centro Locale Intercultura, le motivazioni che l’hanno riportata in Calabria sono ben più profonde: abituata a viaggiare sin da bambina con la famiglia e a vivere esperienze di scambio culturale dai tempi del liceo, è tornata a vivere in zona dopo ben sette anni di lavoro di ufficio per multinazionali in Irlanda. Da circa un anno, l’istruttrice organizza eventi dedicati all’incontro tra yoga e territorio, come lezioni in spiaggia, ritiri in montagna, escursioni in natura e scambi culturali. “Non avrei mai immaginato di diventare insegnante di yoga e di ritrovarmi oggi in Calabria a valorizzare la mia terra”, racconta Lucia, “per me lo yoga è stata una scoperta inaspettata, arrivata dal bisogno di ritrovare me stessa”.
La carriera in Irlanda per grandi multinazionali
Laureata in lingue all’università di Padova e vincitrice di una borsa di studio al dipartimento di tedesco dell’Università di Cork in Irlanda, Lucia non si sarebbe mai aspettata di rimanere per sette anni nella patria di James Joyce. “Dopo il tirocinio a Cork, tutti mi dicevano che se parli tedesco qui trovi subito lavoro. È così è stato. Nel giro di qualche giorno sono stata assunta a Dublino da una grande multinazionale americana di dispositivi medici, dove mi occupavo di customer service e poi di vendita per il mercato tedesco. Dopo quattro anni sono passata a Paypal come account manager, con un portfolio di grossi clienti tedeschi da gestire. Non mi mancava nulla, avevo un sacco di benefits e uno stipendio che in Italia ci sogniamo. Eppure a lungo andare qualcosa non andava”. Col passare degli anni, infatti, Lucia ha iniziato a essere insofferente: “mi sentivo chiusa in una scatola grigia, ogni giorno uguale all’altro, in cui guardavo continuamente l’orologio e non vedevo l’ora di tornare a casa”, racconta l’istruttrice. “Ho iniziato a valutare l’idea di lasciare il lavoro, con il pensiero di prendermi un po’ di tempo per capire cosa fare. Quei mesi mi sono serviti per capire cosa realmente potesse interessarmi”. In quel periodo, Lucia frequentava un centro yoga vicino casa e quel che sembrava un semplice passatempo nella routine quotidiana si stava trasformando in un forte interesse.
La passione per lo yoga e il viaggio in India
Da qui a poco tempo la scelta di Lucia di lasciare tutto e di partire per l’India, alla volta dello stato di Goa, una delle mete principali dello yoga a livello mondiale e città hippy dagli anni settanta. Qui è rimasta due mesi per seguire un corso intensivo, alla fine del quale avrebbe conseguito la certificazione come insegnante di yoga. “Facevamo attività dalle 6 del mattino alle 8 di sera: meditazione, kirtan, pranayama, hatha yoga, ashtanga, anatomia, filosofia dello yoga, non mi sembrava vero”, racconta Lucia. “A fine corso tenni le mie prime lezioni e, dopo un primo imbarazzo, provai un’indescrivibile emozione nel vedere la soddisfazione e la rilassatezza sui volti dei partecipanti. Capii che mi piaceva tanto e che mi ci vedevo in quei panni”. Erano gli inizi della pandemia e Lucia fu costretta a tornare in Irlanda: “la mia intenzione era quella di continuare a fare pratica, ma le restrizioni non mi permettevano di uscire di casa. Così iniziai a tenere lezioni online spinta dalla curiosità di amici e parenti. Siamo partiti in due fino ad arrivare a 22 partecipanti collegati. Siamo andati avanti per mesi ed ero veramente contenta”.
Il rientro in Calabria e la valorizzazione del territorio
La pandemia avanzava e le restrizioni in Irlanda erano ancora molto dure. L’inverno era solo agli inizi ed era impossibile fare progetti sul futuro. Così Lucia pensò di tornare in Calabria, a Pizzo, sua città di origine, per riabbracciare la famiglia e continuare a praticare yoga finché la situazione non si fosse sistemata. “Qui le cose andavano un po’ meglio. Pensavo di fermarmi qualche mese e invece, eccomi ancora qui: ho deciso di restare”. Nell’ultimo anno Lucia ha dato vita a tantissimi eventi legati allo yoga, tra corsi in palestra, lezioni in spiaggia e ritiri in montagna. “Le nostre zone hanno un potenziale che in altri luoghi si sognano. A parte l’estate, qui c’è veramente poco. Basta pensare a tutto quello si potrebbe fare tra aprile e giugno, quando le spiagge sono ancora vuote e il clima è l’ideale”. Così sono iniziate le attività in spiaggia a Pizzo, che hanno raccolto un grandissimo successo. Spesso questi eventi sono abbinati a momenti di condivisione, come prendere parte a una colazione genuina dopo l’attività in riva mare: “è bellissimo raggruppare i partecipanti e vivere momenti piacevoli. Lo yoga unisce, lo yoga è unione”, spiega Lucia. Con lo stesso spirito sono nati in ritiri in Sila, dove le lezioni di yoga si alternano a escursioni in natura, trekking e, in inverno, ciaspolate, accompagnati da associazioni locali: “l’obiettivo è quello di staccare la spina dalla vita quotidiana e apprezzare le nostre zone montane, concedendosi una coccola sia mentale che fisica”.
Scambi culturali e progetti futuri
A distanza di un anno Lucia fa le somme di quanto realizzato nella propria terra: “lo yoga qui non è molto diffuso. In molti pensano che fare yoga significhi stare seduti a meditare, ma poi è bellissimo vederli sorpresi per il lavoro fisico che viene praticato e i benefici che ne traggono già dalle prime lezioni. Aver portato qualcosa di nuovo nelle nostre zone è davvero gratificante”, aggiunge l’insegnante. “Anche quest’estate, ho in programma un calendario di lezioni in spiaggia a Pizzo e altri ritiri in Sila, dove praticheremo yoga immersi nella natura incontaminata al tramonto. Inoltre, per il secondo anno di seguito, sarò ospite al Kalabria Eco Fest, un festival dedicato all’ambiente nelle zone di Polia, dove faremo yoga nella suggestiva cornice del bosco”.
Tra le tante attività, Lucia è anche Presidente del Centro Locale Intercultura, nata a Vibo Valentia proprio dopo lo scambio culturale vissuto da lei stessa a sedici anni in Germania. “Quest’associazione è nata in occasione della mia borsa di studio e a distanza di venti anni è un grande onore tornare a farne parte come presidente allo scopo di diffondere gli scambi culturali tra l’estero e la nostra regione”. Guardando ai progetti futuri, Lucia pensa ogni tanto all’Irlanda e ai risvolti lavorativi che la sua attività di yoga potrebbe avere altrove: “Ovunque, spostandosi dalla Calabria, il mondo yoga è fortemente sviluppato. In Irlanda troverei lavoro come insegnante all’istante. Ma io ho deciso di restare e di portare un valore aggiunto alla mia terra”, conclude Lucia. “Può sembrare che io sia tornata per pure caso, spinta dalle dinamiche legate alla pandemia, ma in realtà è qualcosa che ho scelto io. Io non credo al caso. Qui mi sento a casa”.