C’è un vino calabrese, nello specifico vibonese, tra le dieci proposte imperdibili del Vinitaly 2025: è ‘A Batia di Casa Comerci, storica azienda vinicola di Nicotera. A dirlo, dalle pagine del sito specialistico Cronachedigusto. it, è una vera autorità del settore: Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine di Slow Food e organizzatore dell’evento internazionale Vignerons d’Europe.

La speciale classifica rappresenta un mini-atlante per orientarsi nel mare-magnum del grande salone dedicato al mondo dell’enologia italiana. Tanto che nell’introduzione della Top ten si legge: «Nel magico turbine del Vinitaly, che rimane l’evento di riferimento del circo vinoso italiano, tanto è vero che ormai conta su un numero davvero esagerato di fuori salone che affollano il calendario come non mai, ecco un elenco di certo non esaustivo (con 4.000 aziende espositrici sarebbe davvero impossibile pretenderlo) di quello che per Slow Wine rappresenta uno spunto per tutti coloro che sono alla ricerca di qualche spunto intrigante».

Parole di Giancarlo Gariglio che, si sottolinea, «nel mondo enologico italiano (ma non solo), non ha bisogno di presentazioni. Ed ecco, allora, la lista delle dieci etichette suggerite da Gariglio, con tanto di indicazioni chiarissime su come raggiungere la postazione».

Le coordinate in questione, per la Calabria, rimandando alla Hall 12 Stand 76 e portano verso l’etichetta ‘A Batia di Casa Comerci, unica bottiglia citata per la nostra regione da Gariglio che la commenta così: «Tira una gran bell’aria dalle parti della Calabria – regione che finalmente si desta dal punto di vista vitivinicolo – e in particolare a Nicotera grazie a questa piccola azienda familiare che lavora alla grande soprattutto con il Magliocco canino, nuova star tra i vitigni del sud, realizzando un rosso speziato e affascinante, che suona in modo differente da tutto quanto si è sentito finora».

‘A Batia (da Badia, la località nicoterese che prende il nome dall’antica abbazia lì presente) si ottiene non a caso dalla pigia-diraspatura soffice di Magliocco canino in purezza e dalla successiva fermentazione condotta dai lieviti naturalmente presenti sulle uve stesse, seguita da una macerazione a cappello sommerso per circa 50 giorni. Successivamente il vino matura in acciaio inox per circa 12 mesi ed affina in bottiglia per almeno sei mesi.

Un bel riconoscimento dunque per l’azienda guidata dall’avvocato Domenicantonio Silipo – presidente dell’associazione dei viticoltori vibonesi – e dalla signora del vino vibonese Rosa Comerci, in un percorso ben tracciato che – dalla tradizionale coltivazione della vite in quel di Nicotera, Comerconi e Badia, punta dritto verso l’obiettivo ormai prossimo della nuova Doc Costa degli Dei, destinata a proiettare Magliocco canino e Zibibbo nell’Olimpo dei vini italiani di qualità.

La produzione vibonese, del resto, è riuscita a ritagliarsi una vetrina di rilievo proprio a Verona nei giorni del Vinitaly con la seconda masterclass, dopo quella del mese di marzo, voluta dal Gal Terre vibonesi guidato da Vitaliano Papillo per portare all’attenzione di addetti ai lavori, giornalisti di settore e buyers le etichette delle piccole aziende che compongono l’associazione. In attesa che arrivi il sigillo ufficiale da parte dell’Unione europea.