Galatro è famosa non solo per le sue fantastiche terme naturali, ma anche per la “gara dei maccarruni”.
Galatro è un borgo meraviglioso ricco di tradizioni, cultura e territorio ancora tutto da scoprire, girando per le viuzze e vicoli del paese ci si sente a casa, i paesani non ti trattano da “forestiero” ma ti accolgono a bere qualcosa mentre nell’aria si sprigionano i profumi della cucina tipica di casa.

Il 10’ Palio della Gastronomia Calabrese organizzato dalla Proloco di Galatro è riuscito a mettere in risalto l’interno borgo, creando una “competizione” tra rioni, dove giovani e adulti (soprattutto le signore con più esperienza) hanno realizzato il piatto della sfida, ovvero i maccarruni al sugo di carne.

Ogni rione ha abbellito il proprio spazio accogliendo noi giudici, allestendo un tavolo ricco di ricordi del passato dove abbiamo potuto gustare e giudicare i maccarruni preparati dalle signore.
La ricetta classica e tradizionale sarebbero i maccarruni con sugo di capra, un sapore forte e deciso dove l’animale grasso si fa sentire al palato, ma in questa competizione ogni rione ha creato la sua ricetta. Chi ha fatto i maccarruni con sugo di maiale, chi con il vitello, chi addirittura con la carne di scottona.

Insomma innovazione, divertimento e tradizione che si incontrano in una sana “rivalità” di quartieri.
A vincere è stato il quartiere Mazzini, bellissima accoglienza, tavolo abbellito da gran festa, presentazione del piatto e della ricetta impeccabile, come lo erano i loro maccarruni con sugo di coda di vitello e costine di maiale.
Una carne tenerissima vista la lunga cottura che si sfaldava già nel sugo, in poche parole era perfetta per la scarpetta.
Nota di merito anche alle signore del rione Pecorello che hanno realizzato i maccarruni con ragù di capra, mi hanno portato indietro nel tempo, ai fantastici anni dei pranzi a casa di mia nonna, quando la famiglia si riuniva insieme.

 
Un evento meraviglioso, ben riuscito, perché la Calabria vive di tradizioni e di passione ed è proprio quella che dobbiamo trasmettere ai turisti, perché abbiamo tutte le carte in regola per creare un turismo tutto nostro, un turismo enogastronomico dove far rivivere i borghi e non lasciar scappare i giovani.