Ecco un bel tris di ricette, che caratterizzano diversi territori, di un tipico pasto che rappresenta soprattutto il popolo del sud Italia
Alle patate, di pasta e... con la scorza delle fave: le tre frittate calabresi da gustare
Alle patate, di pasta e... con la scorza delle fave: le tre frittate calabresi da gustare
Alle patate, di pasta e... con la scorza delle fave: le tre frittate calabresi da gustare
Tipica del borgo di Fiumefreddo Bruzio (CS), una frittata di patate senza l’uso delle uova e molto sostanziosa.
PS: essendo piatti tipici tradizionali, non esiste la ricetta perfetta, ma bensì vengono tramandate in famiglia da anni.
Bisogna affettare le patate non molto spesse e le lasciate in acqua fredda per circa 4 ore. Successivamente le scoliamo per bene.
Passate le patate nella farina, in modo da essere ben ricoperte, e aggiungiamo sale, l’origano, il basilico, il pepe nero. Mescolare bene affinché tutti gli ingredienti siano ben distribuiti.
In una padella ben calda, a fiamma bassa, facciamo scaldare abbondante olio e quindi versare le patate, creando proprio uno strato che sarà la base della frittata.
Sulla base aggiungiamo il pecorino che sarà da “collante” e darà molto sapore alla nostra frittata. Versiamo le altre patate e compattiamo per bene. Dovrà cuocere 10 minuti a lato prima di girarla.
Controllate la cottura della frittata senza farla attaccare sulla padella e bruciare, noterete che quando sarà dorata e croccante è pronta.
Mangiatela bella calda, ma anche fredda il giorno è davvero notevole.
Altra ricetta particolare che mi ha colpito della chef Giuseppina Filice è la frittata di pasta all’amantiota, ovvero di Amantea (CS), che si prepara nel periodo di carnevale.
Una classica frittata di pasta con spaghetti, simile a quella partenopea, ma ripiena di ogni ben di Dio, dal caciocavallo silano, al salame stagionato e pezzi di soppressata. Anche in questo caso esistono diverse varianti delle ricette.
Iniziamo a preparare gli ingredienti, se decidete di inserire anche le uova sode le dobbiamo bollire.
Tagliamo il caciocavallo silano a fette e prepariamo anche le fette di salame stagionato e sbricioliamo la soppressata.
Sbattiamo le uova e aggiungiamo una parte del pecorino, il sale, il pepe nero e mescoliamo per bene. Intanto possiamo mettere a cuocere gli spaghetti che dovranno rimanere al dente vi raccomando.
Quando gli spaghetti saranno pronti li aggiungiamo alle uova sbattute, mescoliamo per bene e aggiungiamo il restante pecorino.
In una padella bella calda versiamo abbondante olio caldo, a fiamma bassa, aggiungiamo uno strato di spaghetti creando la base della frittata. Possiamo aiutarci con l’aiuto di un mestolo.
Quando la base è stesa e inizia la cottura, farciamo con caciocavallo silano, il salame stagionato e la soppressata sbriciolata (eventualmente anche le uova sode) e copriamo con il restante degli spaghetti e cerchiamo di chiudere ermeticamente.
Cuciamo a fiamma bassa 10 minuti da un lato prima di girarla, ma controlliamo sempre che non si bruci o si attacchi alla padella.
Gli spaghetti diventeranno belli abbronzati e croccanti, cosi possiamo spegnere il fuoco e mangiarla bella calda. Sapore eccezionale, una frittata che va semplicemente tagliata, inserita in una teglia e mangiata con le mani.
E come ultima ricetta dedicata al mondo delle frittate c’è da dire che in Calabria non si butta via niente. Essendo periodo di fave possiamo realizzare la ricetta della frittata con la scorza delle fave. Se pensate che sia un piatto leggero, vi sbagliate di grosso.
Piatto tipico dei nonni, di chi lavorava duramente nei campi o nel settore edile o viaggiava, un piatto povero ma ricco di identità.
80 gr di farina 00
Sbollentiamo le scorze delle fave e le teniamo in ammollo nell’acqua fredda e bolliamo anche le patate. In una ciotola versiamo la farina e quando le patate saranno tiepide, le taglieremo a pezzi e inseriamo all’interno della farina.
Strizziamo le scorze di fave energicamente per eliminare più acqua possibile e aggiungiamo alle patate, aggiustiamo di pepe nero e mescoliamo gli ingredienti.
Tagliamo a fette il cipollotto di Campora e anche la pancetta la faremo a listarelle, e aggiungiamo nella ciotola con gli altri ingredienti, dando una mescolata generale.
Sistemiamo di sale, pepe nero e la foglia di menta tritata.
Padella ben calda su fuoco basso in abbondante olio e versiamo poco alla volta la nostra frittata, creando la base sistemando con un mestolo, e poi versiamo il restante degli ingredienti.
Cosi la cottura sarà uniforme ma soprattutto si cuocerà compatta, dovete controllare sempre che non si bruci o attacchi alla padella.
Cuocete da un lato e dall’altro e la frittata con la scorza delle fave sarà pronta, mangiatela bella calda.
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