Il Villaggio Coldiretti, un vero e proprio villaggio contadino in pieno centro a Cosenza, con l’intenzione di valorizzare l’agricoltura italiana e vivere un giorno tra le aziende agricole ed i loro prodotti. 

L’unico posto al mondo dove tutti potranno gustare, almeno per una volta, l’esperienza di una cucina gourmet o da street food ma con il miglior cibo italiano 100%. Molti gli ospiti invitati all’evento, dalle autorità politiche alla celebrità del mondo dello spettacolo, ma come ben sapete, io parlo di cibo. In sostanza vi racconto tutto quello che ho degustato al Villaggio Coldiretti, tra una passeggiata in centro e qualche acquazzone improvviso.

Dopo un giro tra gli stand dello street food italiano, vado nell’area delle aziende calabresi, un percorso fatto di salumi, formaggi, sott’oli, degustazione di olio, confetture, birre artigianali e tante altre eccellenze della nostra regione, tra tradizione e innovazione.

Curiosa la 'nduja vegetale, una sorta di veganduja, dell’azienda Sapori Antichi – a Sarsa da Nunna, fatta con un mix di verdure tritate e peperoncino. Ovviamente non è paragonabile alla classica nduja di maiale, ma diventa cosi una perfetta soluzione a vegetariani e vegani. 

Non poteva mancare tra queste eccellenze lo stand di chef Enzo Barbieri, che porta al Villaggio Coldiretti le tradizioni di Altomonte. Assaggi di pertulaca, di finocchio IGP di Isola Capo Rizzutto, di zucca marinata, del fico dotto di Cosenza e ovviamente i suoi peperoni cruschi. Uno spettacolo per gli occhi e per il palato. 

Un giro di assaggi di Nduja di Suino Nero e salsiccia stagionata dall’azienda Agrota, allevatori di suino nero di Calabria allo stato semi brado, piccantezza e bontà allo stato puro. Non è da tutti creare un prodotto dove sentire il sapore della carne equilibrato con la giusta quantità di grasso…insomma da provare assolutamente
Dopo tutto questo piccante e sott’oli vari, tocca ai formaggi e mi ritrovo ad assaggiare un caciocavallo silano ed un formaggio canestrato meraviglioso. Mi ritrovo cosi a parlare con i titolari dell’azienda Campotenese, produttori anche di salumi e nduja.

Basta girare per gli stand calabresi, ora mi fiondo sullo street food italiano, provando una mozzarella di bufala davvero niente male, ma non mi accontento di cosi poco. 

Lo street food di pasta è stato davvero appagante, con degustazione di pasta alla amatriciana e pasta con broccoli, nduja e pecorino. Ottimo il sapore del pecorino che legava benissimo, forse un po' troppo forte il sapore della 'nduja che rendeva leggermente difficile godersi il primo piatto, ma la pasta all’amatriciana era semplicemente perfetta.

Faccio una fila di mezz’ora per provare il pollo fritto ciociaro e... rimango deluso, mi viene servito un piccolo cuoppo con patatine fritte, una aletta di pollo fritta e due polpettine di pollo, esattamente contati cosi. Per carità siamo qui per valorizzare il made in Italy, ma cosi non riesco neanche a farmi una idea di cosa ho mangiato. Ottime le patatine fritte. 

Infine termino il tour con un magnifico cannolo siciliano, croccante, non unto, sapore eccezionale e ricotta favolosa. Ne avrei mangiati anche tre probabilmente. 
Complimenti a Coldiretti per aver creato questo evento che ha mosso davvero tante persone, nonostante il meteo non abbia aiutato. Mi chiedo se ci sarà un altro evento cosi, anche più piccolo, ma credo che Cosenza e la Calabria intera ne abbia bisogno con un certo ritmo annuale.