Una tradizione ancestrale e sentita, ormai consolidata negli anni, a simboleggiare la lotta tra il mondo contadino e quello della nobiltà. Tutto questo è il rito di "U ciucciu e ra signorina", un unicum in Calabria, il ballo tradizionale che si svolge ogni anno il 12 di agosto a San Mango D'Aquino, in provincia di Catanzaro, dove in una sera le presenze superano le 2mila persone. Al tradizionale ballo con i due personaggi in cartapesta, si è aggiunta da qualche anno anche la sagra delle pennette sammanghesi, la cui ricetta segreta è conosciuta solo da una famiglia, e viene tramandata ancora di generazione in generazione.

U ciucciu e 'ra signorina simbolo della lotta tra il mondo contadino e la classe agiata

La lotta tra mondo contadino e quello della nobiltà: simboleggia questo l'ormai noto ballo di "U ciucciu e 'ra signorina", che ogni anno si svolge il 12 agosto a San Mango D'Aquino, in provincia di Catanzaro. Protagonisti del ballo, un unicum in Calabria, sono due personaggi di cartapesta: "u Ciucciu", che rappresenta l’umiltà contadina, emblema di un popolo laborioso dedicato alla vita nei campi, e la "Signorina", simbolo della nobiltà, della classe agiata, del potere e della superbia. Il rito si svolge nella piazza principale di San Mango, e tutti intorno aspettano il momento, che inizierà con l'entrata del ciuccio al centro. Dapprima la Signorina rimarrà solo a guardarlo, ma poi conquistata dalle movenze e dalla sua bravura nel muoversi, si farà coraggio e deciderà anche lei di fare il suo ingresso in piazza, e di ballare con il Ciuccio. I due personaggi inizieranno quindi a danzare insieme, al ritmo della tradizionale "Raspa", eseguita da un particolare organico della banda musicale. I due personaggi di cartapesta, che vengono portati da due persone che ballano al di sotto della struttura, hanno al loro esterno dei piccoli fuochi pirotecnici. Quando u Ciucciu e 'ra Signorina si baceranno, come segno di vittoria della classe contadina sul potere, la Signorina esploderà, in un tripudio di colori e fuochi, simbolo della rivincita della classe più povera contro i potenti della società, momento seguito da uno spettacolo pirotecnico finale. La festa, che gli anziani ricordano da sempre, storicamente si teneva la terza domenica di luglio, in occasione della festa della Madonna delle Grazie, e serviva a scacciare gli spiriti maligni che potevano compromettere il raccolto dei campi o la salute dei contadini. La tradizione del ballo d'u Ciucciu e 'ra Signorina si era persa tra gli anni '80 e '90,  ripresa poi alla fine degli anni 90, che negli ultimi 15 anni ha conosciuto un vero e proprio boom. Grazie all'evento, San Mango è riuscita ad acquistare un ruolo importante dal punto di vista culturale e turistico, grazie anche ad un lavoro certosino di marketing territoriale per far conoscere il paese. La scelta di mantenere una data fissa, il 12 agosto, non è stata un caso: questo infatti ha permesso di storicizzare l'evento, che è diventato negli anni ormai un appuntamento fisso nel mezzo dell'estate sammanghese. Ad accoglierlo è un anfiteatro della capienza di 2500 persone, che negli anni ha accolto numerosi spettacoli artistici e culturali, capaci di attirare un vasto numero di persone, grazie anche al turismo delle radici.  

La Sagra delle penne alla sammanghese e il sugo dalla ricetta segreta

Negli ultimi anni ad affiancare la tradizione di u ciucciu e 'ra signorina è la Sagra delle penne alla Sammanghese, un evento gastronomico che ogni anno porta a San Mango oltre le 2mila presenze, e che è ormai un appuntamento fisso. La ricetta delle penne è una ricetta segreta, che solo una famiglia del paese conosce, e che viene tramandata di generazione in generazione. Il segreto della sua bontà è la sua preparazione particolare, che richiede non poco tempo, e per la quale sono necessari alcuni prodotti tipici del territorio e di produzione propria, come i pomodori, le verdure, il guanciale, e il peperoncino. Il piatto non risulta essere il solito piatto di penne all'arrabbiata, in quanto il piccante inserito in modeste quantità ne esalta il gusto, facendolo apprezzare sia agli amanti della spezia piccante che a chi non ama i sapori forti, come i bambini. «È la semplicità ad essere apprezzata. Si tratta di un piatto semplice, "dello svantaggio", ma arricchito con prodotti tipici, e che riscuote così tanto successo che in molti ci contattano per avere il sugo da portare a casa quando ritornano. Per questo vorremmo creare un brand per raccontare San Mango D'Aquino, un territorio facilitato poiché ci troviamo tra Lamezia Terme e Cosenza, e siamo a due passi sia dal mare che dalla montagna» dice il giovane sindaco del centro catanzarese, Gianmarco Cimino.  «Non vivendo lo spopolamento come gli altri comuni, possiamo dire di essere fortunati, e di sentirci un po' borgo e un po' cittadina: abbiamo i vantaggi di una grande realtà, vivendo in una comunità piccola» aggiunge.

La musica popolare per arricchire la serata

Il successo della sagra e della tradizione di u ciucciu e 'ra signorina non passa inosservato, viste le presenze che ogni anno vanno dalle 2mila alle 3mila persone per una sola serata, che vogliono partecipare alla visione del ballo e alla sagra per assaggiare uno dei piatti tipici del posto. Mani sapienti preparano la ricetta in segreto, per poi distribuire a tutti la pietanza durante la serata, tra musica e colori. Ad arricchire poi l'evento del 12 agosto ogni anno viene chiamato un gruppo di musica popolare, al fine di valorizzare il territorio e di conseguenza i numerosi gruppi calabresi che portano avanti il repertorio della musica tradizionale della regione. Una valorizzazione del territorio, quindi, che va oltre i confini sammanghesi, e che cerca di essere esaustiva da tutti i punti di vista. Per l'edizione 2024 l'amministrazione ha deciso di chiamare i Taranta Sound, puntando molto a pubblicizzare l'intero evento nei centri importanti della Calabria. (foto di Emmestudio)