È tutto pronto per la nuova edizione del Palio del Principe. Certamente il più importante del Sud Italia.

Con Ermanno Arcuri, giornalista, scrittore e addetto stampa del Palio, proviamo a capire come sarà l’imminente edizione 2024 del Palio.
«Come ogni anno sulla città calerà la magia di vivere giornate d’epoca che ci riportano al periodo rinascimentale. Per la prima volta, sarà una novità, la giostra cavalleresca si terrà a Collina Castello nel centro storico, motivo in più per godere delle bellezze cittadine, i palazzi, la liuteria, i vasai, i musei, il convento di Sant’Umile. Il Palio di Bisignano, è stato inserito, dal Ministero della Cultura, tra i più belli d’Italia ed è riconosciuto quale patrimonio immateriale culturale. Riporto ciò che afferma a tal proposito la presidente Clara Maiuri: “È un vanto per la città, solo per la nostra città. Noi lavoriamo per questo”».

Intanto i rioni sono in pieno fermento.
«Tutti gli otto rioni si sono organizzati con le feste propiziatorie. I capitani presentano i cavalieri che giurano l’appartenenza ai colori. Ai tanti appuntamenti rievocativi si accompagnano danze e musica, la gastronomia locale per accogliere al meglio chi è appassionato di storia. Organizzare il Palio non è semplice, bisogna superare molti ostacoli ma è talmente alta l’esperienza e la partecipazione che possiamo affermare: tutto è pronto!».

Il Palio di Bisignano viene da una tradizione di grande importanza storica. Che risale al XV secolo, quando il principe di Bisignano Pietro Antonio Sanseverino celebrava la visita dell'Imperatore Carlo V. Proviamo a capire cosa rappresenta oggi il Palio.
«Rievoca proprio la visita a cui ha fatto riferimento. Infatti, il 23 giugno ci sarà il corteo storico, lo scorso anno erano più di mille i figuranti. È già pronta la corte con abiti molto preziosi, ci sarà la consegna delle chiavi della città al Principe, il rito della chinea bianca, il cavallo che veniva annualmente offerto al Papa, in forma solenne per il pagamento del censo per il Regno di Napoli. Con la Chinèa o Acchinèa si indicava il tributo che il re di Napoli pagava allo Stato Pontificio per il privilegio che il pontefice disponeva in quanto detentore dei diritti feudali sul Regno di Napoli. La Chinea bianca di Bisignano era il cavallo di razza sulla cui groppa il re di Napoli faceva pervenire la somma dei tributi a Roma». 

Il Palio per tutti i bisignanesi è una forma di identificazione.
«Esattamente. È altamente permeato tra la gente che dimostra di aver accettato il recupero storico per salvaguardare la tradizione. Per questo è nato il gruppo degli sbandieratori che vengono richiesti dappertutto anche oltre i confini nazionali come a Parigi, offrendo uno spettacolo di alto livello». 

Il Centro studi “Il Palio” organizza la manifestazione, ma si fa carico anche di importanti iniziative di approfondimento della storia locale, coinvolgendo importanti studiosi.
«È anche questo un motivo che si lega all’identità locale, infatti, ogni libro pubblicato arricchisce la bibliografia che ci racconta la storia locale che coinvolge tanti studiosi impegnati in ricerche. Venerdì 28 presso la chiesa di San Francesco di Paola è in programma il convegno storico con la presentazione del libro “Ferrante D’Aragona” di Giuseppe Caridi». 

Il Palio è certamente una grande manifestazione che si svolge in stile Torneo, con i quartieri coinvolti nella gara. Migliaia le persone del pubblico.
«Sono otto i cavalieri che ogni rione sceglie e presenta. In questa edizione, domenica 30 presso la sede comunale, verranno estratti i nomi della prima sfida. Il torneo si effettua misurandosi ad infilzare gli anelli di dimensioni differenti che equivalgono ad un punteggio da sommare. Dopo le prime quattro sfide si continua sino a che due cavalieri e, quindi, i rispettivi quartieri concludono il percorso. Il vincitore sarà portato in trionfo dai contradaioli e si aggiudicherà il drappo che sarà svelato nella sua composizione dal maestro Rosario Turco il giorno stesso della finale. Sono migliaia le persone che seguono con molto entusiasmo, un contributo notevole lo dà anche la gente dei paesi limitrofi, che contribuisce a tifare per un rione e indossare durante il corteo storico abiti meravigliosi prodotti, per l’occasione, da sartorie specializzate». 

Ma ci sono tante altre iniziative collaterali al Palio.
«Ci sono altri appuntamenti nel corso dell’anno che vengono organizzati, per esempio il Palio delle Serenate. Negli otto rioni con balconcini addobbati con fiori la fanciulla accetta la serenata dell’innamorato lanciando un fiore. Anche questa iniziativa avrebbe bisogno di molto spazio per raccontare tutti i particolari. La serenata del cavaliere oppure il presepe più bello nel periodo natalizio sono altri appuntamenti annuali. A chi fa il presepe migliore viene regalato un Bambino Gesù. Il Palio di Bisignano contribuisce ad altre iniziative come a Castrolibero ed è di supporto a tante manifestazioni culturali prodotte sul territorio».

Uno sforzo notevole per tanti. Non è sicuramente una cosa semplice.
«È un impegno continuo ma anche appassionante, lo dimostra l’affetto della gente coinvolta con energia in ogni rione. Loro sono la vera anima di qualcosa di unico in Calabria e al Sud».

Ermanno Arcuri, giornalista, dal 2002 è direttore editoriale della rivista “La Città del Crati”. Scrittore, è presidente dell’Associazione Unione Valle Crati-Città Futura che dal 2001 produce iniziative culturali itineranti.