La chiesa venne costruita nel 1724. Un anno prima una donna raccontò che proprio in quel luogo era stata liberata dagli spiriti maligni grazie all'intercessione della madre di Gesù rappresentata su un vecchio muro
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Siamo a Squillace, a pochi chilometri dalla costa ionica. Ed esattamente a ridosso della vecchia strada che dal mare si arrampica sulle colline dell'entroterra calabrese fino a raggiungere il borgo antico. È qui, ai piedi del colle dominato dalla comunità squillacese, che nel 1724 venne costruita la chiesa della Madonna del Ponte. Un luogo in cui la fede intensifica la preghiera dei credenti e in cui le parole riposano per non disperdere il silenzio delle immediate vicinanze.
Si racconta che proprio in quest'area, nel mese di maggio del 1723, una donna venne liberata dagli spiriti maligni nonostante una serie di esorcismi praticati su di lei precedentemente non fossero riusciti a ridarle salute e serenità. Aiutata da alcuni passanti, dopo essere caduta a terra moribonda per via di un forte malessere, la donna confidò ai soccorritori di essere stata liberata dal male grazie all'intercessione della Madonna, dipinta su un vecchio muro collocato nei paraggi. Fu così che i presenti iniziarono a cercare l'immagine della Vergine Santissima fino a quando non riuscirono a trovarla. Successivamente il dipinto venne intarsiato e disposto sull'altare maggiore della chiesa fatta costruire proprio in quella zona. L'affresco raffigura la "Madonna Galaktotrophousa" o Madonna del latte. La Madre di Cristo è infatti intenta ad allattare suo figlio tenuto in braccio. Anche sulla campana della chiesa è impressa l'immagine di Maria mentre offre il suo seno al piccolo Gesù per essere nutrito. Bisogna aggiungere che prima dell'edificazione del luogo di culto, elevato soltanto in seguito a santuario, era presente in quell'area, nell'alto Medioevo, un cenobio di probabile origine basiliana.
Il terribile terremoto del 1783 causò importanti danneggiamenti alla chiesa della Madonna del Ponte. Furono necessari nel tempo diversi lavori di restauro per restituire alla struttura decoro e dignità. Nel 1922 monsignor Roncalli, eletto successivamente papa con il nome di Giovanni XXIII, visitò la chiesa in occasione di un suo passaggio nella comunità di Squillace. Recentemente, nel 2022, è spettato all'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace Claudio Maniago benedire il nuovo altare, l’ambone e il fonte battesimale di marmo di Carrara.
Il santuario mariano, oltre ad essere un punto di riferimento per i fedeli, è un posto che merita di essere visitato per il contesto naturalistico dentro il quale è incastonato. Stretto dall'abbraccio di ulivi e aranci, l'edificio religioso è affiancato da due torrenti che uniscono le loro acque per gettarsi assieme nello Ionio. Uniti non per annullare le singole esperienze ma per risultare più forti alla foce del domani ed essere così pronti ad affrontare con maggior coraggio l'imprevedibilità del mare.