VIDEO | Il passato rivive nella Nave della Sila con proiezioni, mostre e anche una biblioteca. Un dramma che colpisce la Calabria anche oggi con tantissimi giovani che decidono di lasciare la propria terra
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La Calabria ha vissuto più di ogni altra regione il dramma dell’emigrazione. Da sempre. Eppure fino al 2005 questo dramma è come se fosse stato dimenticato, messo da parte, praticamente rimosso. Comunque in Calabria la grande e infinita emigrazione non è mai stata sufficientemente celebrata e ricordata.
È stata la fondazione Napoli Novantanove a inaugurare il Museo narrante dell’emigrazione, nel cuore della Sila cosentina, a due passi da Camigliatello. In un’oasi verde che è parco letterario, luogo di accoglienza, ritrovo.
Il museo è ospitato in una splendida e antica vaccheria, ovvero una stalla di vacche. Si trova nel parco Hold Calabria, dal titolo del resoconto di viaggio che Norman Douglas, raffinato ed eccentrico narratore inglese, scrisse nel 1915 al ritorno da vari viaggi in Calabria. Da qui anche l'ispirazione per l'iniziativa della Fondazione Napoli Novantanove.
Per secoli i calabresi sono dovuti partire, per forza, non per scelta. E tuttora i giovani calabresi, questa volta diplomati, laureati e specializzati, lasciano in massa la Calabria per il Nord Italia, per l’Europa, per l’America. Il ‘sogno’ continua, come il sogno americano, perché la Calabria non riesce a soddisfare le esigenze dei propri figli, forse non vuole, forse non può.
Il museo ‘La nave della Sila’ contiene anche una grande sala dedicata all’immigrazione, il dramma di questa nostra epoca, che colpisce con forza la Calabria, impotente davanti ad una fuga incessante e senza fine. La Calabria che tra fughe e nuovi arrivi, viene spesso lasciata da sola ad accogliere, nutrire, custodire i sogni di tanti giovani che in troppi casi lasciano i loro corpi nel grande cimitero che è diventato il Mediterraneo.
Il museo narrante della famiglia Barracco è una grande nave dove c’è un po’ di tutto, anche una sala per proiezioni. Qui si proiettano i film che fanno rivivere la drammatica esperienza dell’immigrazione, che oggi si fonda con l’emigrazione: via dal presente che si avvita sul passato, fino a stringersi in un tutt’uno.
Terra Mia ha voluto vivere un’esperienza di due ore all’interno della nave della Sila, per un omaggio ai nostri emigrati, per una sensibilizzazione degli immigrati, per raccontare, ricordare, sperare. Un momento molto bello di televisione che si fa libro di storia, racconto, poesia. C’è anche la biblioteca sull’ emigrazione, sempre aggiornata.
Ci sono poi le postazioni internet, alla scoperta dello sconfinato e semi sconosciuto mondo degli italiani sparsi in altri continenti e paesi del mondo: dall’Australia al Brasile, dal Canada all’Argentina.