Sette tappe in sette giorni, alla scoperta di piccoli borghi e paesaggi mozzafiato. Un itinerario escursionistico sulle orme del paesaggista britannico che nel 1847 raccontò le bellezze dell'Aspromonte del suo “Diario di un viaggio a piedi”
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Segue le tracce di Edward Lear, viaggiatore e paesaggista inglese dell’800 che si inoltrò nell’Aspromonte, il Sentiero dell’inglese, un cammino di 7 giorni all’interno della Calabria grecanica, alla scoperta di paesi abbandonati, paesaggi incredibili, fiumare e borghi da visitare.
Il sentiero sulle tracce di Edward Lear
Un itinerario di tipo escursionistico, quindi adatto ai più “allenati”, nato nel 1994 grazie ad un progetto del Wwf Italia nell’ambito del programma pilota Cadispa - Conservazione e sviluppo in aree scarsamente popolate -, all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, tramite l’ospitalità diffusa.
Il Sentiero dell’inglese deve il nome proprio a Edward Lear, che decise di intraprendere un viaggio nelle terre del Regno delle Due Sicilie, nel 1847, e di andare alla scoperta anche della Calabria, raccontandone le bellezze nel suo “Il diario di un viaggio a piedi”.
Prendendo spunto dagli scritti di Lear, si diede vita all’itinerario lungo il quale si può trovare una rete di servizi turistici offerti dalle comunità dei piccoli paesi della zona grecanica aspromontana, l’Ospitalità Diffusa. Sperimentata per la prima volta da un gruppo di 16 tedeschi, promuove un modello di turismo etico, non di massa, rispettoso dei luoghi e della cultura del posto, che coinvolge tutte le comunità, le quali traggono numerosi benefici dal modello di ospitalità.
Favorisce ad esempio i legami tra paesi, valorizzando le risorse presenti e permettendo a tutti di contribuire alla crescita culturale e civile delle comunità stesse.
Il rilancio del cammino nel 2019
La sinergia tra Naturaliter, che si occupa di trekking e ospitalità, e Compagnia dei Cammini, associazione nata per diffondere la cultura del camminare in Italia, permette nel 2019 la ripresa del cammino, con la revisione del percorso, una nuova segnaletica, tracce GPS gratuite e una nuova mappa.
Si dà così vita ad un trekking itinerante da godere anche insieme a guide esperte per scoprire l’area grecanica più affascinante, fatta di tradizioni, buon cibo, bellezze da vedere, e saperi locali, al fine di valorizzarle e renderle fruibili a chi vuole scoprire la vera essenza della Calabria Grecanica.
Il progetto coinvolge l’intera comunità locale dei piccoli centri presenti: dalle famiglie, alle associazioni, agli artigiani, e ancora pastori, operai idraulico-forestali, piccoli imprenditori.
Per realizzarlo, gli ideatori del cammino non hanno mai usufruito di finanziamenti pubblici di alcun genere. Prendendosi cura dei sentieri e dando supporto logistico ai camminatori, che provengono anche dall’Estero, danno la possibilità alla comunità locale di sviluppare una microeconomia basata sull’accoglienza, allontanando così l’ombra del processo di spopolamento purtroppo sempre più vicina ad alcuni territori.
Sette tappe in sette giorni
Varie le località da visitare durante il cammino diviso in sette tappe, da fare in sette giornate: la partenza è da Pentadattilo, il paese abbandonato su cui spicca una roccia a forma di cinque dita, per arrivare a Bagaladi, situato su una collina ai piedi del Monte Sant’Angelo; da Bagaladi si va poi verso Amendolea di Condofuri, nella Vallata dell’Amendolea dominata dalla Fiumara che porta lo stesso nome; si prosegue poi per Bova, uno dei borghi più belli d’Italia, andando all’esplorazione anche di Gallicianò, una piccola frazione in cui abitano 60 persone dove si può visitare la chiesa ortodossa; da Bova al punto panoramico di Monte Grosso e ritorno; per poi andare verso Palizzi, il borgo medievale più a sud d’Italia; da Palizzi a Pietrapennata, piccolo borgo semi abbandonato contornato da grandi rocce; e infine l’ultima tappa, da Pietrapennata a Staiti, il più piccolo comune della Calabria, valicando Monte Cerasia.
In ogni tappa c’è sempre un referente, che può essere un’associazione, un agriturismo, un B&B, pronti a dare accoglienza, sostegno e informazioni per la successiva tappa, e per chi percorre completamente il cammino, viene rilasciato un attestato.
«Stiamo lavorando su alcune delle tappe sistemando la segnaletica dove manca, e da poco abbiamo ideato le magliette che oltre a portare il nostro logo, presentano sul retro le varie tappe con i paesini che il sentiero attraversa» dice Andrea Laurenzano, uno degli accompagnatori del cammino. «Il nostro obiettivo è ora quello di rendere il Sentiero dell’Inglese percorribile anche autonomamente, in modo che chiunque possa accedervi senza per forza bisogno di una guida».