Il coordinatore del Cts raccomanda di evitare gli assembramenti: «Il ritorno in una fascia di minor rischio non significa normalità, il Covid è ancora tra noi»
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Il ritorno in area gialla «non significa normalità». È necessario «evitare assembramenti» poiché c'è il rischio «assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili». Lo dice il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, sottolineando che è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando «molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi».
A settembre scorso, sottolinea Miozzo, «abbiamo visto la curva schizzare rapidamente verso numeri difficilmente gestibili» e «oggi quel rischio è ancora assolutamente reale», senza dimenticare «l'incognita 'varianti', di cui si sa ancora poco circa la presenza sul nostro territorio ma abbastanza sulla loro velocità di diffusione».
Dunque, ribadisce il coordinatore del Cts, «essere rientrati in area gialla non significa normalità e gli assembramenti visti paiono essere solo la premessa di una esasperata, benché comprensibile, necessità di ritorno alla vita di tutti i giorni che purtroppo non ci possiamo ancora permettere».