Sono 19 in casi di febbre da West Nile registrati in Veneto fino a ieri, cui si aggiunge il decesso di un anziano di 79 anni, residente in provincia di Verona, colpito dalla forma neuroinvasiva del virus. Lo rende noto, sulla base del Bollettino sulla sorveglianza delle arbovirosi, l'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. «Sono addolorato per la morte di questa persona e rivolgo le condoglianze ai famigliari - aggiunge Coletto - ma corre l'obbligo di ricordare, per non accendere timori ingiustificati, che gli esperti indicano che un evento così grave si verifica nello 0,1% dei casi di infezione».  Un'altra vittima a causa del virus West Nile si è registrata nei giorni a scorsi a Ferrara. 

Per l'Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, «la rete di monitoraggio, i controlli, e gli interventi in caso di necessità sono tutti attivati e, per quanto riguarda le competenze dirette della Regione, è attivo il Piano regionale di Sorveglianza, i Dipartimenti di prevenzione sul territorio collaborano con i Comuni, nei Pronto Soccorso e nei reparti ospedalieri l'eventualità che determinati sintomi possano essere ricondotti alla West Nile è attentamente considerata e, al minimo dubbio, si fanno gli esami e si erogano le cure necessarie». La Regione Veneto dedica stanziamenti specifici, che in totale sono finora stati pari a 1,5 milioni di euro.
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«Da parte loro - prosegue Coletto - i cittadini possono svolgere un ruolo importante per evitare la proliferazione delle zanzare attraverso l'adozione di semplici comportamenti come non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni dove possa raccogliersi l'acqua piovana, come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi copertoni; svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli; coprire ermeticamente i contenitori d'acqua inamovibili come bidoni o cisterne».