Chi ha detto che per bere del buon vino è necessario spendere cifre esorbitanti? Sono tante le bottiglie prodotte nel mondo che, anche senza svenarci, possiamo comprare a prezzi alla portata di tutte le tasche. E tra queste ce n'è pure una made in Calabria. A dirlo è quello che è considerato il più prestigioso e autorevole quotidiano del pianeta, il New York Times, nella rubrica curata dal suo critico enologico Eric Asimov, che nei giorni scorsi ha stilato un elenco dei venti migliori vini al mondo, a suo avviso,  acquistabili con meno di venti dollari.

La selezione, spiega Asimov, punta a mettere in risalto quelli che, coi loro profumi e sapori, riescono a trasmettere a chi beve un'immagine chiara della terra in cui l'uva è stata coltivata, privilegiando metodi di produzione lontani da quelli industriali tipici della globalizzazione. E permettendo così al consumatore di visitare il mondo attraverso un buon bicchiere.

Da Nocera Terinese a New York

Il tour ideale del critico fa diverse tappe in Italia, passando anche da Nocera Terinese, piccolo centro del lametino dove ha sede l'azienda vinicola Odoardi. È qui che si produce il rosso che ha trovato estimatori anche a New York e che un americano può portare a casa con poco meno di 15 dollari.

Si chiama “1480 L'inizio” e l'annata migliore secondo Asimov è quella 2015. «Sono affascinato dai vini calabresi – scrive nella sua rubrica – l'arida e selvaggia punta dello Stivale. La famiglia Odoardi, riporta l'etichetta sulla bottiglia, vinifica fin da 1480. Dubito – ironizza – che qualcuno facesse un vino come questo all'epoca, ma chi lo sa? Questo rosso, incentrato sull’uva Gaglioppo, è affumicato, tannico e un po’ selvaggio, come la Calabria, ma mirato e delizioso», conclude nella sua scheda.