Immagini contraffatte sono state pubblicate su un sito americano e hanno avuto milioni di visualizzazioni. La premier è parte civile nel processo e chiede 100mila euro di risarcimento danni, da destinare a donne vittime di questo tipo di violenza
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Padre e figlio, 70 e 43 anni, sono imputati in un processo aperto nel Tribunale di Sassari per diffamazione, la cui parte civile è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per avere modificato dei filmati pornografici utilizzando il volto della premier sui corpi delle attrici hard in diversi video pubblicati su un sito americano.
La segnalazione è arrivata direttamente da Roma e la Polizia postale ha avviato le indagini nel 2020. Tramite il nickname utilizzato su un sito internet, gli agenti sono risaliti all'utenza telefonica da cui erano partiti i dati e sono riusciti a identificare i presunti autori della manipolazione. Le scene hard sono stati in circolazione in rete per parecchi mesi, raccogliendo milioni di visualizzazioni in tutto il mondo.
In questa prima fase del procedimento, Giorgia Meloni ha chiesto 100mila euro di risarcimento danni, cifra che verrebbe poi versata al fondo nazionale del ministero dell'Interno a sostegno delle donne vittime di violenza. «La richiesta vuole essere un messaggio rivolto a tutte le donne vittime di questo genere di soprusi a non avere paura di denunciare. La cifra è simbolica e vuole contribuire alla tutela delle vittime che, spesso inconsapevolmente, sono l'obiettivo di questo genere di reati», spiega l'avvocata di parte civile Maria Giulia Marongiu, che tutela gli interessi della premier.
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Secondo le indagini condotte dalla Polizia postale di Sassari, l'autore delle contraffazioni sarebbe il 40enne, mentre il padre è stato citato a giudizio in quanto titolare dell'utenza telefonica utilizzata per la pubblicazione dei video. L’appartamento dell’autore delle manipolazione è stato perquisito. Secondo la polizia, l’uomo avrebbe utilizzando dei software specifici per la manipolazione grafica dei video per inserire il volto di Giorgia Meloni sui corpi delle attrici di video pornografici.
Gli imputati saranno giudicati con due riti differenti: il loro avvocato difensore, Maurizio Serra, ha chiesto la messa alla prova per il padre, e il giudice Paolo Bulla deciderà a riguardo il 25 marzo. Il figlio seguirà invece il rito ordinario e il dibattimento si aprirà il 19 marzo, davanti alla giudice Monia Adami.