Oltre a quella nel Mar Rosso a difesa dei traffici commerciali, Camera e Senato hanno approvato anche le operazioni Levante in Medio Oriente e Euam in Ucraina. Ecco cosa prevedono
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Via libera di Camera dei deputati e Senato a tre missioni internazionali, su cui oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha reso comunicazioni in entrambe le aule. Dalla Camera, con 271 voti favorevoli e sei contrari, è arrivato il via libera alla missione Aspides in Mar Rosso. Solo Avs ha votato contro. La maggioranza e tutte le altre forze di opposizione, M5s compreso, hanno invece votato a favore. La Camera ha inoltre approvato all'unanimità l'autorizzazione al governo all'operazione Levante in Medio Oriente. Si tratta della risoluzione che impegna il governo a farsi promotore di un'azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso la Striscia di Gaza. Via libera della Camera anche alla missione civile in Ucraina, con 267 voti a favore e 1 solo voto contrario. Hanno votato a favore le forze di maggioranza e le forze di opposizione.
Anche l'Aula del Senato ha dato il via libera alle risoluzioni di maggioranza, di Pd, di M5S, e di Italia Viva sull'impegno militare italiano all'estero nel 2024. Sui testi si è registrata la convergenza del voto della maggioranza e delle opposizioni, a esclusione di Avs che ha visto respinta la sua risoluzione. Il testo dei democratici è stato votato per parti separate, con il parere contrario del governo esclusivamente per il punto 18, che è stato bocciato. Anche altre delle risoluzioni sono state votate per parti separate, come richiesto dal Partito Democratico e dal M5S.
Quali sono le tre missioni votate in Parlamento
La missione Levante è finalizzata a «fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas, inclusi interventi umanitari a favore della popolazione civile all'area».
Poi c'è la missione Eunavfor Aspides, che si concretizza in «iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso, Golfo Persico e Oceano indiano nord-occidentale». In particolare, «l'avvio - si legge nel documento approvato - è stato deliberato nel corso della riunione del Consiglio affari esteri del 19 febbraio, con l'obiettivo di ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo Persico, in linea con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2722(2024), approvata il 10 gennaio 2024, in cui si chiede l'immediata cessazione degli attacchi Houthi e si ribadisce il diritto degli Stati membri, in conformità al diritto internazionale, di difendere le loro navi da attacchi, compresi quelli che compromettono i diritti e le libertà di navigazione».
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La terza missione è chiamata Euam Ukraine ed è finalizzata a sostenere l'Ucraina «nel suo impegno per la riforma del settore della sicurezza civile e si inserisce nel quadro del percorso di adesione di Kiev all'Ue, che richiede l'adozione e l'attuazione delle riforme pertinenti, in particolare nei settori della democrazia, dei diritti umani, dell'economia di mercato e dell'attuazione dell''acquis' dell'Ue, con particolare riguardo al rafforzamento dello Stato di diritto, attraverso la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione».
Gli uomini in campo e i costi
Nel testo della deliberazione si spiega poi che «la consistenza massima complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei vari teatri operativi è di 834 unità, mentre il fabbisogno finanziario è pari a euro 45 milioni 863 mila e 901 euro, di cui 35.213.901 euro relativi all'anno 2024 e 10.650.000 euro per obbligazioni esigibili nel 2025. A questi si aggiungono euro 66.543 per il magistrato distaccato in Ucraina nell'ambito della missione Euam Ukraine».
Con la deliberazione si propone all'Assemblea di autorizzare per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 la partecipazione dell'Italia alle tre nuove missioni.
Le parole di Tajani sulla missione Aspides
«L'attacco al Duilio conferma ancora una volta la gravità della minaccia terroristica degli Houthi», ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani riferendo alla Camera sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. Tajani ha sottolineato «la tempestività delle iniziative che il governo ha deciso di intraprendere». La missione Aspides '«darà risposte necessarie e proporzionate e comunque sempre in mare o nello spazio aereo. In nessun caso Aspides potrà essere coinvolta in operazioni sulla terraferma - ha chiarito il ministro degli Esteri - La nuova operazione agirà nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nel Golfo Persico con lo scopo di proteggere i nostri traffici, contenendo i rischi di escalation regionale».
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Ed ha ribadito che la missione Aspides avrà «compiti esecutivi di autodifesa estesa, cioè di neutralizzazione di attacchi che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate e il contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni». Ha scandito Tajani: «Aspides non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione».