AstraZeneca e J&J ancora (e sempre di più) sotto la lente, dopo le ennesime raccomandazioni arrivate di non utilizzarlo per i soggetti più giovani. Proprio ieri Antonella Viola, immunologa e docente di Patologia generale a Padova, in un’intervista al Corriere della Sera aveva ancora una volta – come già fatto più volte anche in trasmissioni televisive – sconsigliato l’uso dei vaccini a vettore virale per determinate categorie. «È sbagliatissimo proporre questi vaccini ai giovani, specialmente alle donne. Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore ai 55 anni», aveva detto.

Lo stesso sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, dopo aver richiamato ieri l’opportunità di nuove indicazioni, oggi ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta", su Radio Cusano Campus, ha dichiarato: «I dubbi nascono a maggior ragione dal fatto che oggi la circolazione e l'incidenza settimanale del virus si sono abbassate drasticamente. È chiaro che se un vaccino ha dato il sospetto di qualche complicanza, soprattutto nei più giovani, la forchetta del rischio-beneficio per questi soggetti si riduce. E quindi è probabile che per i vaccini non a mRna ci possa essere una rivisitazione delle indicazioni sull'età, usando maggior cautela oggi che la circolazione del virus è molto più bassa. Secondo me sotto i 30 anni non dovrebbe essere usato, soprattutto alle donne sotto i 50 anni non lo consiglierei, ma sono Ema e Aifa che devono valutare questa eventuale restrizione. Io ho prenotato in farmacia e farò il J&J, ma sono over 40 e non sono donna quindi posso stare abbastanza sicuro, ma se avessi un'amica di 30 anni le consiglierei un vaccino a mRna».

Tutto questo mentre nelle regioni la campagna vaccinale procede a ritmi ormai abbastanza sostenuti, anche per effetto degli open day, che proprio in virtù di queste dichiarazioni finiscono “sotto accusa”. Diverse le regioni che hanno deciso di cancellarli e ora il Comitato tecnico scientifico, anche visto il caso di trombosi della ragazza 18enne di Genova vaccinata con AstraZeneca, dovrebbe già oggi pronunciarsi sull’uso dei vaccini a vettore virale nelle categorie più giovani.

Anche se in Italia questo tipo di siero è «già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età», come ha ricordato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, le regioni hanno seguito direzioni diverse. E così, mentre la Calabria conferma e difende la sua scelta di utilizzarlo negli over 20, l'Asl Napoli 2 oggi ha revocato l'open day con AstraZeneca programmato per domani sera e destinato ai residenti dai 18 anni in su.

In Sicilia invece da oggi fino a domenica i cittadini dai 18 anni in su, che non presentano fragilità, potranno vaccinarsi su base volontaria senza prenotazione con AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Via libera anche nel Lazio a un open week over 18 con AstraZeneca. Mentre in Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il presidente Massimiliano Fedriga, non sono stati organizzati “Astra-day” per i giovani, e Luca Zaia, presidente del Veneto, ha rivendicato la scelta della sua regione di non somministrare più i vaccini a vettore virale sotto i 60 anni. Così pure nelle Marche, dove non ci sono stati “Astra-day” per i giovani: la scorsa settimana la Regione ha organizzato dei vax day per i maturandi ma con Pfizer, mentre in Puglia da tempo non si fanno più prime dosi con AstraZeneca, ma solo seconde.

La Sardegna prosegue sulla strada già intrapresa: non utilizzare AstraZeneca fuori dalle fasce d'età previste, nemmeno in occasione degli “Astra-day” che sono stati dedicati alla somministrazione di seconde dosi per il personale scolastico impegnato negli esami di maturità.