Ieri la multinazionale statunitense ha bloccato il siero con principio attivo non conforme: «Non è mai passato alle fasi di infialatura e finitura del nostro processo di produzione»
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«Rimaniamo fiduciosi della nostra capacità di rispettare l'impegno di fornire 200 milioni di dosi del nostro vaccino contro il COVID-19 a dose singola alla Commissione europea e agli Stati membri nel 2021, iniziando le consegne nella seconda metà di aprile, come precedentemente comunicato». Così l'azienda farmaceutica Johnson & Johnson dopo che ieri sono state bloccate 15 milioni di dosi di un lotto con principio attivo non conforme agli standard di qualità allo stabilimento della Emergent Biosolutions, partner di produzione della multinazionale statunitense, a Baltimora.
«Continuiamo a prevedere di consegnare oltre un miliardo di dosi del nostro vaccino contro il COVID-19 entro la fine del 2021», afferma l'azienda.
Il processo di controllo della qualità «ha identificato il lotto che non è mai passato alle fasi di infialatura e finitura del nostro processo di produzione. Questo è un esempio del rigoroso controllo di qualità applicato ad ogni lotto di principio attivo». «Come per la produzione di qualsiasi farmaco o vaccino biologico complesso - precisa J&J - l'avvio di un nuovo processo include test e controlli di qualità per garantire che la produzione sia validata e che il prodotto finale soddisfi i nostri elevati standard di qualità. Questo approccio include la presenza di specialisti dedicati nelle aziende che fanno parte della nostra rete di produzione globale per sostenere la sicurezza e la qualità»
Il problema «è stato identificato e affrontato con Emergent e condiviso con la FDA degli Stati Uniti. Qualità e sicurezza continuano ad essere la nostra massima priorità». Dal gennaio del 2020, sottolinea l'azienda farmaceutica «sta lavorando direttamente con i governi, le autorità sanitarie e altre aziende per contribuire a porre fine alla pandemia globale. Continuiamo a prevedere di consegnare oltre un miliardo di dosi del nostro vaccino contro il COVID-19 entro la fine del 2021».