«Oggi più che mai in Italia c'è bisogno del nostro impegno. In un modo che cambia così velocemente, i bambini e gli adolescenti vanno sostenuti, guidati, ascoltati. In Italia ci sono circa 10 milioni di bimbi e ragazzi sotto i 18 anni di età e rappresentano il gruppo a maggior rischio di povertà: circa il 12,1% di loro vive in povertà assoluta». Queste le parole del presidente Unicef Italia Francesco Samengo presente a Napoli per la convention su gli “Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza”.

 

 «In Campania - prosegue Samengo - le persone di minore età a rischio di povertà ed esclusione sociale nel 2017 erano il 47,1% contro una media nazionale del 32,1%. La povertà minorile non è solo privazione materiale, ma anche mancanza di protezione sociale, cure sanitarie adeguate, cibo sano, alloggi salubri, giochi, sport, vacanze, povertà educativa.  I tassi di abbandono scolastico nel passaggio alla scuola secondaria di secondo grado sono pari al 2,1% contro una media nazionale pari dell’1,6%. Secondo un’indagine Eurostat, l’Italia è il paese con il più alto numero di Neet all’interno dell’Unione Europea: nel 2017, il 25,7% di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni residenti in Italia non studiava, non lavorava e non era inserito in percorsi di formazione. Secondo dati Istat tale percentuale in Campania tra i 15 e 29 anni è pari al 35,3%».

 

«Nell'anno in cui celebriamo i 30 anni della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza il nostro impegno come Unicef - continua il presidente - è oggi più che mai orientato a tradurre le promesse della Convenzione in azioni concrete per ogni bambino, bambina e giovane in Italia e nel mondo. Ringrazio l’Autorità garante per l'Infanzia e l'adolescenza del Consiglio regionale della Campania Giuseppe Scialla per questa importante iniziativa, per aver creato un momento di dibattito proficuo sui diritti dei bambini». «Colgo l’occasione - conclude - per annunciare che il prossimo 20 novembre realizzeremo una serie di iniziative con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome che, attraverso i suoi Consigli regionali e in collaborazione con i Garanti regionali per l’infanzia e l’adolescenza di tutta Italia, hanno prontamente risposto all’invito dell’Unicef».