L'accaduto è stato denunciato da una studentessa dell'ateneo di Palermo iscritta alla prova. L'Università ha presentato un esposto per accertare e prevenire eventuali ipotesi di reato
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Tra gli studenti pronti a sostenere il test di ammissione alla facoltà di Medicina la voce di un possibile “aiutino” circolava già da alcune settimane. Nei corridoi si faceva largo la possibilità di poter comprare per 240 euro un mini auricolare senza fili per superare agevolmente, senza essere scoperti, la prova all'università di Palermo. Il kit, composto da una collana all'interno della quale si nasconde una sim, diventava quindi un vero e proprio cellulare con cui poter ricevere comunicazioni dall'esterno.
La vicenda resa nota da una studentessa
In vista del "concorso" per aspiranti medici, fissato per martedì 3 settembre, l'università di Palermo, allertata secondo la Repubblica da una studentessa, gioca d'anticipo e presenta un esposto alla Squadra Mobile «per accertare e prevenire eventuali ipotesi di reato». L’ateneo siciliano fa sapere, inoltre, di aver potenziato la vigilanza interna «affinché i test si svolgano nella più completa sicurezza e nel pieno rispetto del merito e dell’impegno che centinaia di ragazze e ragazzi mettono nello studio e nella preparazione delle prove».
I divieti imposti a Catanzaro
Accorgimenti per un corretto svolgimento della prova che molti atenei italiani metteranno in atto domani durante la selezione. Anche l’ università “Magna Graecia” di Catanzaro, che si prepara a ospitare i 1774 aspiranti medici, per consentire un più ordinato svolgimento della prova ha diramato un avviso sul proprio sito istituzionale che specifica «il divieto ai candidati di interagire tra loro durante la prova» e il divieto di introdurre e utilizzare nelle aule telefoni cellulari, tablet, auricolari, supporti elettronici, manuali, testi scolastici e in genere ogni tipo di materiale da consultazione.
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