L’indagine sulle competenze svolta dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha messo in luce come nel nostro Paese molte persone di età compresa tra 16 e 65 anni abbiano difficoltà in lettura, calcoli e problem solving
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
In Italia, gli adulti di età compresa tra i 16 e i 65 anni hanno competenze cognitive inferiori alla media dei Paesi Ocse. Lo comunica la stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nell'ambito della sua Indagine sulle competenze degli adulti 2023, relativa a 160mila persone tra i 16 e i 65 anni residenti in 31 Paesi.
Gli adulti italiani hanno ottenuto, in media, 245 punti in literacy, 244 punti in numeracy e 231 punti in adaptive problem solving, numeri inferiori alla media degli altri Paesi. La media Ocse è rispettivamente di 260, 263 e 251.
In literacy, il 35% degli adulti (media Ocse: 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di comprendere testi brevi ed elenchi organizzati, quando le informazioni sono indicate chiaramente, e possono individuare informazioni specifiche e identificare collegamenti rilevanti all'interno di un testo. Le persone che non hanno raggiunto il livello 1 – una su tre - sono in grado di comprendere, al massimo, frasi brevi e semplici, trovandosi così in una condizione di “analfabetismo funzionale”.
All’estremità opposta, il 5% degli adulti (media Ocse: 12%) ha ottenuto un punteggio di livello 4 o 5 in literacy e sono considerati high performer. Questi adulti sono in grado di comprendere e valutare testi articolati e lunghi su più pagine, cogliere significati complessi o nascosti e utilizzare le competenze pregresse per comprendere i testi e completare i compiti.
In numeracy, il 35% degli adulti (media Ocse: 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di fare calcoli di base con numeri interi o con il denaro, comprendere i decimali e identificare ed estrarre singole informazioni da tabelle o grafici, ma possono avere difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (ad esempio risolvere una proporzione). Le persone che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di sommare e sottrarre numeri piccoli. Gli adulti di livello 4 o 5 sono gli high performer (6% in Italia, 14% in media nei Paesi ed economie dell’Ocse). Sono in grado di calcolare e comprendere tassi e rapporti, interpretare grafici complessi e valutare criticamente le informazioni statistiche.
Nel problem solving adattivo (Adaptive Problem Solving - APS), il 46% degli adulti (media Ocse: 29%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di risolvere problemi semplici con poche variabili e poche informazioni non rilevanti, che non cambiano man mano che si procede verso la soluzione. Hanno difficoltà con problemi che presentano più passaggi, o quelli che richiedono il monitoraggio di più variabili. Gli adulti che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di risolvere solo problemi molto semplici, in genere quelli che possono essere risolti con un solo passaggio. Circa l'1% degli adulti (media Ocse: 5%) ha ottenuto un punteggio di livello 4. Questi adulti hanno una comprensione più approfondita dei problemi e nella risoluzione sono in grado di adattarsi a cambiamenti inaspettati, anche se richiedono una significativa rivalutazione del problema.Considerando in modo congiunto i tre domini, il 26% degli adulti in Italia (media Ocse: 18%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1.
Le differenze per fascia d’età
Gli adulti di 55-65 anni di età in Italia hanno mostrato un minore livello di competenza rispetto ai 25-34enni in literacy, numeracy e problem solving adattivo, si sottolinea inoltre nell'indagine. In termini di literacy, gli adulti tra i 55 e i 65 anni hanno ottenuto 22 punti in meno rispetto ai 25-34enni (media Ocse: 30 punti in meno). Le differenze dei punteggi di competenze tra adulti più maturi ed i giovani potrebbero essere il risultato dell'invecchiamento, sottolinea l'indagine, ma anche delle differenze tra le generazioni nella qualità e quantità dell'istruzione e della formazione erogata.Per i giovani adulti ancora iscritti alla scuola dell'obbligo o che hanno completato solo da poco tempo il loro percorso di istruzione iniziale, i risultati dell'indagine sulle competenze degli adulti integrano quelli delle valutazioni realizzate a scuola e forniscono informazioni utili sulla qualità dei sistemi di istruzione. In Italia, i giovani adulti di età compresa tra 16 e 24 anni hanno ottenuto in media 263 punti in literacy (inferiore alla media Ocse), 259 punti in numeracy (inferiore alla media Ocse) e 245 punti nel problem solving adattativo (inferiore alla media Ocse).