Nessuna procedura di infrazione ai danni dell’Italia per eccesso di deficit. A confermarlo la stessa commissione Ue, che ha accolto le indicazioni dei capi di gabinetto. Questi hanno ritenuto non necessario attuare la procedura contro Roma.
Gran parte del merito è da ricondursi alla lettera che il premier Giuseppe Conte ha inviato all’Ue, spiegando tutti i progressi e gli interventi economici attuati dal governo italiano per sanare il debito.

Le parole di Moscovici

Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici, ha spiegato che “l'Italia doveva compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e dare garanzie sul bilancio 2020”. Tutte e tre le condizioni sono state soddisfatte, quindi non vi è più esigenza di attuare una procedura di infrazione.

Carlo Conte e la fiducia nel suo Governo

Il presidente del Consiglio Conte, nei giorni scorsi, si era mostrato fiducioso nella possibilità di evitare tale procedura, fiducia dovuta alle continue trattative con gli altri rappresentanti Ue incontrati per le nomine. "Oggi è un giorno importante per l'Italia – ha dichiarato Conte - che porta a casa il risultato che merita. Nessuna procedura di infrazione, l'Europa ci riconosce serietà e responsabilità”.


La decisione della Commissione è stata giudicata positivamente anche dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanese, che ha sottolineato quanto possa essere stato premiato "l'intenso lavoro di squadra volto a dimostrare, con dati e atti concreti, che non ne sussistevano presupposti contabili, economici e giuridici".
Per quanto riguarda lo spread tra Btp e Bund, continua la discesa dei valori, raggiungendo i 207 punti base, con un tasso all’1,68% del decennale italiano sul mercato secondario.