È il decimo giorno di guerra in Ucraina. L'avanzata russa non si arresta, portando con sé una scia di sangue e violenza. Si punta ad accerchiare Kiev e intanto prosegue l'offensiva nel sud del Paese: le truppe di Mosca sono entrate per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, a metà strada tra Kherson e Odessa. 

Dopo la decisione della Nato di non introdurre una "no fly zone" sul Paese, il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky punta il dito contro le potenze occidentali: «Così è stata data luce verde per altri bombardamenti su città e villaggi dell'Ucraina», ha detto. «Tutte le persone che moriranno d'ora in poi moriranno anche per colpa vostra, per la vostra debolezza e mancanza di unità». E ancora: «Crediamo che i paesi della Nato abbiano creato una narrativa per cui la chiusura dei cieli sull'Ucraina provocherebbe la diretta aggressione della Russia nei confronti della Nato. Questa è un'autoipnosi di coloro che sono deboli, interiormente insicuri nonostante abbiano le armi molto più potenti rispetto a quelle che abbiamo noi». Zelensky ha inoltre affermato che non ha lasciato l'Ucraina, così come sostengono i russi: «Sono qui, al mio posto».

20.20 - Lunedi il terzo round di negoziati 

Un terzo round di negoziati russo-ucraini potrebbe tenersi lunedì 7 marzo. Lo riporta la Ukrayinskaya Pravda riferendosi a una fonte nell'entourage del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto si legge sul sito della Tass.

19.30 - Di Maio: «Lavoriamo ad alternative a gas russo»

«Senza perdere un attimo di tempo, stiamo intervenendo per rafforzare con altri Paesi la nostra cooperazione energetica. Lavoriamo per aumentare le nostre forniture di gas nel breve, medio e lungo periodo, per evitare ogni genere di ricatto e avere alternative al gas russo. Dopo Algeri, oggi sono in Qatar a Doha con l'Ad di Eni, Claudio Descalzi. Dobbiamo agire in fretta per arginare i potenziali effetti economici di questa guerra portata avanti dal governo russo e tutelare famiglie e imprese italiane. Oggi ho avuto i primi colloqui e domani si continuerà». Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Facebook da Doha.

18:45 - Gli 007 di Kiev uccidono un loro negoziatore: «Era una spia russa»

Si tratta di Denis Kireyev, un banchiere di grande esperienza che è stato ucciso durante un tentativo d'arresto

17:40 - Ripresi gli attacchi a Mariupol

L'offensiva russa a Mariupol «è ripresa a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua». Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass.

15.45 – Dagli Usa 2,7 miliardi per i rifugiati

L'amministrazione Biden punta a far stanziare 2,7 miliardi di dollari per sostenere i rifugiati ucraini e i Paesi che li accolgono, dopo l'invasione russa: lo ha annunciato il segretario di stato Usa Antony Blinken durante la sua visita in Polonia.

15.39 - Putin: «Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra»

«Le sanzioni che vengono imposte alla Russia sono come una dichiarazione di guerra». Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin. «Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà - ha detto Putin, citato dall'agenzia Interfax - è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra».

14.00 - Russia: «Ai corridoi umanitari non si è presentato nessuno»

Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in conferenza stampa sui corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha: «Non si è presentato nessuno».

13.40 - 007 ucraini uccidono loro negoziatore: «Era una spia»

Denys Kireev, uno dei membri della delegazione ucraina che ha partecipato al primo round di negoziati con la Russia a Gomel, in Bielorussa, è stato ucciso durante un'operazione dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu). Lo ha riferito il deputato Oleksiy Goncharenko sul suo canale Telegram, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax-Ucraina. Secondo il deputato, i servizi avevano prove chiare del suo tradimento, incluse alcune telefonate. Kireev, ha aggiunto, è stato ucciso durante un'operazione per arrestarlo.

13.00 - Giornalisti Sky attaccati dai russi: il video

La troupe di inviati di Sky News è stata vittima di un’imboscata russa. Decine di proiettili sono stati sparati contro l’automobile che stava trasportando un giornalista, un cameraman e tre produttori. A raccontarlo è Stuart Ramsey, il reporter dell’emittente britannica, rimasto ferito alla schiena dai colpi esplosi dalle armi dei combattenti di Mosca.

12.40 - Il ministro russo Lavrov: «Zelensky vuole scontro Russia-Nato»

«Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato». Lo dice il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in conferenza stampa. «Ha una frenesia militarista».

12.10 - Evacuazione sospesa a Mariupol

L'evacuazione dei civili dalla città ucraina di Mariupol è stata rinviata a causa di multiple violazioni della tregua annunciata dalla Russia. Lo riferiscono le autorità municipali. L'evacuazione che sarebbe dovuta cominciare questa mattina «è stata rinviata per motivi di sicurezza» perchè le forze russe «continuano a bombardare Mariupol e dintorni» scrive su Telegram la municipalità.

11.40 Zelensky: «Sicuro che presto potremo dire alla nostra gente di tornare»

«Ho parlato con il presidente della Polonia e vorrei affermare che lui è un vero amico dell'Ucraina. Vorrei anche ringraziare sua moglie. Siamo riusciti ad evitare la catastrofe umanitaria al confine». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Sono sicuro che presto potremo dire alle nostre persone: ritornate! Tornate dalla Polonia, dalla Romania, Slovacchia e da altri paesi - ha proseguito il leader ucraino - Stiamo già pensando al futuro, ho parlato con il capo della Banca mondiale per fornire gli aiuti all'Ucraina». Zelensky ha quindi ribadito di aver chiesto agli alleati di «inasprire le sanzioni e chiudere il cielo sull'Ucraina».

11.00 - «I russi non rispettano la tregua per l'evacuazione»

Le autorità municipali di Mariupol affermano che i russi non stanno osservando la tregua annunciata da Mosca lungo tutto il percorso concordato. Lo riferisce il Guardian citando media internazionali. «Stiamo negoziando con la parte russa la conferma della tregua lungo l'intero percorso di evacuazione» fa sapere in un comunicato, ovvero lungo Mariupol, Nikolske, Rozivka, Polohy, Orikhiv , Zaporizhzhia.

10.00 Volnovakha daneggiata al 90% dai bombardamenti

Circa il 90% della città di Volnovakha è stata danneggiata dai bombardamenti. Lo ha dichiarato il parlamentare locale Dmytro Lubinets al Kyiev Independent. «I cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo», ha detto il deputato. A breve a Volnovakha come a Mariupol scatterà la tregua decisa da Mosca per consentire l'evacuazione dei civili. Circa 15mila le persone che dovranno lasciare la città, stando alla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk.

9.30 - Il ministro ucraino Kuleba: «Dalla Russia tattiche orribili»

«La Russia passa a tattiche orribili per massimizzare i danni civili: bombe sulle aree residenziali e sulle infrastrutture critiche, minaccia gli impianti nucleari. Le sanzioni devono aumentare, bandire Sberbank da Swfit, embargo sul petrolio, chiudere i porti alle navi russe, bloccare le cryptovalute. Tagliare tutti i rapporti». Lo chiede su twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

9.00 - Cinque ore per evacuare Mariupol

La città ucraina di Mariupol comincerà alle 9 GMT, le 10 in Italia, l'evacuazione dei civili. Lo rende noto il sindaco dopo l'annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali hanno inoltre indicato che l'evacuazione è prevista fino alle 14 GMT, le 15 in Italia, riferisce Sky News.Circa 200mila le persone che dovranno lasciare la città, stando alla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk. Al momento non è ancora chiaro come procederà invece l'evacuazione dalla seconda città, Volnovakha.

8.50 - Notte di esplosioni e allarme in diverse città

Esplosioni, raid, razzi in più parti dell'Ucraina durante la notte sono stati segnalati dai media locali, entrando nel decimo giorno dell'operazione militare lanciata dalla Russia. Il canale Tv Ukraine-24 parla di bombardamenti nella città orientale di Sumy cominciati attorno alle 5 del mattino ora locale (le 3 in Italia) mentre l'area urbana rimane circondata dalle truppe di Mosca, riporta la Bbc. La testata Kyiv Independent segnala esplosioni multiple a Kharkiv, dove un residente che ha trovato rifugio in una stazione ferroviaria su Twitter descrive i razzi che piombano sui binari. Lo stesso giornale sul suo profilo Twitter fa sapere che le sirene d'allarme sono risuonate a Kiev, a Sumy, ma anche a Zhytomyr e Chernihiv.

7.42 - Dalla Russia ok a corridoio umanitario per due città

«La Russia dichiara un corridoio umanitario e un cessate il fuoco dalle 10 ora di Mosca (le 8 in Italia) per l'uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha. Corridoi umanitari e vie di uscita sono stati concordati con la parte ucraina». Lo rende noto il ministero della Difesa russo.

3.40 - La città di Mariupol sotto assedio «spietato»

La città di Mariupol è sottoposta all'assedio delle forze russe. Lo afferma il sindaco Vadim Boitchenko, che definisce l'assedio «spietato» e chiede la creazione di corridoi umanitari. In un messaggio postato su Telegram afferma: «Ora è il momento di cercare soluzioni ai problemi umanitari».

2.25 - I russi vicini alla seconda più grande centrale nucleare dell'Ucraina

Le forze russe sono a 32 chilometri dalla seconda maggiore centrale nucleare dell'Ucraina. Lo afferma l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, lasciando intendere che i russi avrebbero nel mirino un'altra centrale dopo quella di Zaporizhzhia. Si tratterebbe dell'impianto di Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina.

LA CRONACA DI IERI, 4 MARZO