Sebbene l'Ucraina non abbia mai chiesto «truppe da combattimento europee sul terreno», i leader dell'Ue devono abituarsi all'idea che questo «giorno potrebbe arrivare»: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un'intervista a Politico. «Sono perfettamente consapevole che gli europei non sono abituati all'idea della guerra - ha proseguito -. Ma questa è una disattenzione che gli europei non possono permettersi, né per loro stessi né per i loro figli. L'Ucraina può vincere. Ma se l'Ucraina perde, Putin non si fermerà».

«Dateci quei maledetti Patriots»: è la richiesta, senza mezzi termini, del ministro degli Esteri ucraino. «Se avessimo abbastanza sistemi di difesa aerea, vale a dire i Patriots, saremmo in grado di proteggere non solo la vita della nostra gente, ma anche la nostra economia dalla distruzione», ha aggiunto Kuleba.

Intanto, su X, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare di Putin e delle sue accuse all'Ucraina per l'attentato alla sala concerti di Mosca. «Putin ha parlato di nuovo a se stesso oggi (ieri, ndr), durante una trasmissione televisiva. Ancora una volta ha accusato l'Ucraina. Nella sua mente, tutti sono terroristi tranne lui, nonostante il fatto che sia stato alimentato con il terrore per due decenni. Putin è la più grande vetrina del terrore. Lui e i suoi servizi speciali. Quando sparirà, sparirà anche la domanda di terrore e violenza, perché è sua. Non è di nessun altro».

Nel frattempo la Corte Basmanny di Mosca ha emesso un ordine d'arresto con l'accusa di terrorismo nei confronti del capo dei servizi segreti ucraini (Sbu), Vasily Malyuk, ma il provvedimento non è legato all'inchiesta sulla strage al Crocus City Hall, di cui si occupa la stessa Corte. Lo riferisce l'agenzia Tass.

Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un totale di 12 droni kamikaze sull'Ucraina: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, sottolineando che tutti i velivoli senza equipaggio nemici sono stati abbattuti. I droni, di tipo Shahed, provenivano da Capo Chauda, nella Crimea occupata, dalla regione russa di Kursk e sono stati distrutti nelle regioni di Mykolaiv e Kharkiv. I russi hanno lanciato inoltre due missili guidati antiaerei S-300 in direzione della regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale.